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Sanità

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di Eva Perasso

Il team di chirurgia dell'ospedale pediatrico Gaslini di Genova è tornato da qualche giorno dalla sua quarta missione in Angola, all'ospedale pediatrico David Bernardino di Luanda, la capitale nonché la città più grande della nazione dell'Africa meridionale. In 12 giorni sono stati realizzati 30 interventi estremamente complessi, mentre proseguiva la formazione di medici, tecnici ed infermieri che già avevano trascorso periodi di formazione al Gaslini. Un totale di sette missioni nel corso delle quali sono state formate oltre 300 persone.

"Da tanto tempo l'area chirurgica del Gaslini collabora con Luanda, una delle nostre mete. Non andiamo a sostituirci, ma a formare. Non va un chirurgo solo, ma tutto lo staff col concetto di mostrare quel che il Gaslini fa. L'obiettivo primario è la qualità delle cure. Insegnare il rispetto delle persone", commenta a Primocanale il professor Girolamo Mattioli, direttore del Dipartimento di Scienze Pediatriche del Gaslini.

"In Angola gli standard di sicurezza sono da costruire insieme, c'è molto da insegnare, dal lavaggio delle mani alla rianimazione alla gestione del rischio del bambino. Ci sono bambini che non vengono curati da tempo, abbiamo patologie molto avanzate. Non esiste una diagnosi prenatale. Non c'è telefonia, non ci sono strade. Oltre a insegnare a fare i chirurghi dobbiamo educarli al percorso di cura del paziente. Ci confrontiamo con patologie complesse che in Italia per fortuna sono molto rare", spiega ancora il professor Mattioli.