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Sanità

Il direttore Dipartimento Emergenza Galliera: "Le aggressioni ai sanitari allontano il personale dai pronto soccorso già sofferente per i carichi di lavori e le retribuzioni inadeguate. La prevenzione parte dall'educazione"
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GENOVA -"Sì all'arresto differito dei pazienti violenti come proposto del ministro ma soprattutto maggiore prevenzione con più educazione al rispetto dei sanitari che già operano negli ospedali fra mille difficoltà".

E' in sintesi la ricetta contro le aggressioni e medici e infermieri di Paolo Cremonesi, esperto direttore del dipartimento di emergenza del Galliera e referente ligure dell'associazione nazionale dei pronto soccorso liguri. Il medico interviene dopo l'ennesima aggressione registrato nell'ospedale di Carignano.

"Il problema sta assumendo dimensioni assolutamente folli - esemplifica Cremonesi - questo perché nei pronto soccorso arrivano pazienti di ogni tipo, quelli con il problema della tossicodipendenza, gli psichiatrici, i senza fissa dimora, e poi le persone che hanno fretta e pretendono una prestazione subito anche se sono in codice verde, dunque non gravi. Pazienti che pretendono di essere visitati subito e per questo aggrediscono il personale medico e a volte danneggiano l'attrezzatura. Una situazione che deve assolutamente essere affrontata con proposte urgenti, per esempio i pronto soccorso più importanti dei dipartimenti devono avere 24 ore su 24 presidio di pubblica sicurezza, con polizia, carabinieri, polizia locale e guardia di finanza, per la tutela del personale ma anche delle altre persone che sono in sala d'attesa".

Per l'esperto dirigente medico può essere percorribile anche l'arresto in flagranza differita proposta dal ministro della Salute: "Speriamo venga attuato in tempi brevi, ma la cosa più importante è fare tanta prevenzione, insegnare ai cittadini che il personale sanitario va rispettato perché è lì per curare tutti".

Quello delle aggressioni è a dire di Cremonesi anche uno dei tanti motivi "per cui il personale medico infermieristico non vuole lavorare nei pronto soccorso, un problema che si somma a quello del sovraffollamento e l'aspetto economico, che sicuramente non riconosce il grande impegno del personale che lavora in pronto soccorso".

Il medico ammette che la piaga delle aggressioni in corsia si è aggravata negli ultimi cinque o sei anni e affligge ancora di più la nostra regione rispetto ad altre perché con una percentuale di anziani più elevata, fattore  che ovviamente si ripercuote sul numero degli accessi nei pronto soccorso, fra l'altro già alle prese con le carenze di posti letto e, come detto, di personale.

Fra i rimedi per alleviare le aggressioni, propone ancora l'esperto Cremonesi, anche la presenza di un posto fisso di polizia operativo 24 ore: "Al Galliera, che ha competenze sul centro storico più grande d'Europa, invece la presenza dei poliziotti è garantita solo fino alle 19, poi entrano in servizio dei guardiani che però devono sorvegliare l'intero ospedale" conclude il medico.

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