Nasce a Genova, negli spazi di villa Bombrini a Cornigliano, un ambulatorio dedicato ai minori stranieri non accompagnati ospitati sul nostro territorio, gestito da Asl3. Si occuperà della loro presa in carico sia sanitaria sia sociosanitaria, andrà a coglierne difficoltà e bisogni, cercando di intercettare eventuali dipendenze, difficoltà emotive e psicologiche, oltre naturalmente alle cure primarie dei ragazzi.
E' attivo da oggi, 1 ottobre 2024, dopo che ieri, 30 settembre, è stato firmato a Cornigliano il protocollo operativo tra Comune di Genova attraverso l'assessorato alle politiche sociali, Asl3 e Anci Liguria. Tutto nasce - spiega una nota del Comune di Genova - da una chiamata da parte del Ministero dell’Interno che ha creato le condizioni attraverso il fondo asilo migrazione e integrazione per poter attivare progettualità per la tutela e l’integrazione dei minori stranieri non accompagnati che emergono sui territori cittadini. I fondi dedicati alla progettualità ammontano a un milione di euro nel triennio 2024-26.
"La presa in carico è finalizzata al corretto inserimento sociale e sanitario di questi ragazzi", spiega a Primocanale il dottor Giacomo Zappa, direttore della struttura igiene e sanità pubblica di Asl3. "Siamo tutti consapevoli degli sbarchi e della collaborazione tra enti per il momento di arrivo di questi minori non accompagnati. Ma dopo una parte di questi ragazzi resta sul territorio e nel momento in cui giungono a conoscenza delle autorità è necessario dare una risposta. Sono giovani smarriti che possono essere preda di difficoltà, anche di comportamenti criminosi. Nelle strutture vengono accolti come in una famiglia e oltre all'aspetto educativo e relazionale c'è anche la parte sanitaria di nostra competenza".
"E' necessario garantire loro un inserimento nei nostri canali di cura e poi avere un percorso dedicato per affrontare le loro problematiche di salute", continua Zappa. A questo si aggiunge il timore da parte della popolazione che queste persone possano veicolare malattie, ecco perché per loro è sato scelto un luogo protetto. "E' necessario anche rendersi conto del percorso che hanno fatto questi giovani. C'è una componente dello spirito che è stata ferita, per questo viene garantita anche una tutela dal punto di vista psicologico e neuropsichiatrico".
Medici, infermieri, psicologi, neuropsichiatri infantili fanno parte del team dedicato. "Finalmente possiamo lavorare in modo programmato - continua Zappa - idealmente sulla base dei numeri forniti potremo seguire da 10 a 20 ragazzi al giorno. Saremo attivi tre pomeriggi a settimana".