GENOVA - E se alla fine si sfilassero tutti i papabili? La partita sul nome dell'assessore regionale alla sanità è quanto mai aperta. Sarà un medico, un manager o un amministratore? Bucci in merito dice di non avere tempo di leggere le ricostruzioni della stampa, come è comprensibile, ma tra chi si occupa di sanità i nomi possibili si sa sono sempre gli stessi.
Il manager Enrico Castanini
Enrico Castanini, è il primo nome che ha in mente il presidente eletto Marco Bucci, sembra mettere d'accordo quasi tutti: manager esperto, direttore generale di Liguria Digitale con conoscenze nella sanità che sono state fondamentali nei primi tempi della pandemia da Covid-19 per far arrivare in Liguria mascherine e dispositivi di sicurezza e non solo, senza dimenticare il rapporto di amicizia con l'ex collega Bucci ai tempi di Datasiel. Il suo nome era stato fatto anche nell'ottobre del 2022 quando poi divenne assessore Gratarola. La domanda che tutti si fanno è però se Castanini accetterebbe. Ha 68 anni, molto preso dagli impegni e progetti da portare avanti in Liguria Digitale, più volte ha dichiarato di avere oltre 300 giorni di ferie arretrate, e sa che l'impegno di un assessorato come questo è totalizzante. Chi lo conosce bene dice che è sicuramente a disposizione per supportare le attività future in tema sanitario e le cui basi sono già state poste in essere anche con la strategia digitale, da vedere se anche per un impegno più gravoso.
L'oculista di Fratelli d'Italia Massimo Nicolo'
Nel borsino del toto nomi qualcuno nelle ultime ore ha dato in risalita Massimo Nicolo', altro uomo fedele di Bucci di cui è stato anche vicesindaco per circa un anno ma in pochi ci credono. Attualmente responsabile salute di Fratelli d'Italia in Liguria, responsabile del centro retina del Policlinico San Martino di Genova, ricercatore, professore universitario, specializzato nello studio sulle maculopatie. Nei mesi scorsi, quando il suo nome era stato fatto come possibile candidato alla presidenza della Regione, aveva raccontato come la politica era stata una bellissima esperienza ma la ricerca era per lui più entusiasmante. Mai dire mai, ma più che la sua passione per la ricerca a frenare la sua candidature sembra essere il partito che non vorrebbe l'assessorato più complesso a pochi mesi dal voto per le Comunali.
L'health city manager Luciano Grasso
Vicino a Bucci in Comune c'è poi Luciano Grasso, che in queste ore sembra risalito nel borsino di qualche posizione, attualmente health city manager di Genova, con un passato di direttore generale in Asl 1, Asl 3 e Galliera. Ha lavorato con Bucci durante la demolizione del Morandi e la costruzione del ponte San Giorgio, gode quindi della sua fiducia ma i suoi 74 anni potrebbero frenarlo.
L'assessore uscente Angelo Gratarola
In silenzio sul toto-nomi anche Angelo Gratarola che nell'ottobre del 2022 è stato nominato assessore e quindi conosce sia la macchina dell'assessorato ma soprattutto le partite aperte e il piano sociosanitario che porta la sua firma e ridisegna la sanità del futuro. Ha accettato la candidatura pur sapendo che avrebbe pagato lo scotto della sanità e del suo essere lombardo seppur in Liguria da circa 15 anni. Da gennaio 2024 è in pensione dopo una carriera nel pubblico che si è conclusa come direttore del dipartimento emergenza-urgenza regionale durante il Covid. Da fine gennaio 2024 è membro del Consiglio di Amministrazione dell’Aifa, l’Agenzia Italiana del Farmaco. I beninformati dicono che avrebbe già ricevuto un paio di offerte che lo farebbero tornare in Lombardia con un occhio sempre a Roma.
Il ticket Gratarola-Castanini
Se così fosse anche l'ipotesi che era circolata di una sorta di 'ticket' Gratarola-Castanini svanirebbe e sul tavolo del presidente eletto Bucci la già risicata lista di opzioni si azzererebbe. Anche perché Bucci sembra ormai certo si terrà la delega al bilancio ed è impensabile tenersene due così importanti. Questo ticket Gratarola-Castanini consentirebbe a Bucci di portare in tempi brevi e in vista anche delle Comunali dei primi risultati che potrebbero non arrivare subito se invece alla guida dell'assessorato arrivasse qualcuno di nuovo e da fuori.
Lunedì prima riunione politica
Sembra ancora lunga anche se una primissima risposta si dovrebbe avere dopo la riunione di coalizione che si svolgerà lunedì. La priorità resta essere quella di avere una persona che conosca la sanità, di certo la più complessa, e che possa aiutare Bucci a capire dove poter agire partendo per esempio dai conti delle Asl. I direttori generali, su scelta di Giovanni Toti, sono stati confermati nonostante le tirate d'orecchio e la situazione di stallo dopo l'arresto non ha migliorato la situazione.
Se Bucci vorrà dare un segnale concreto e nel breve periodo dovrà partire da questo insieme alle liste d'attesa.
Se arrivasse un no dai papabili
Se i papabili quindi dovessero dire di no a Bucci non rimarrebbe che dover fare una vera e propria magia tirando fuori un coniglio dal cilindro. Sembra sempre più difficile visto che ai suoi ha detto da subito di non volere per la sanità qualcuno che venisse da fuori. Una situazione di stallo molto simile a quella che ha vissuto il centrodestra quando non riusciva meno di due mesi fa a trovare la quadra sul candidato.
Saprà Bucci alzare il telefono come ha fatto con lui il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ed essere altrettanto convincente con il futuro assessore regionale alla sanità? Vedremo.