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Sanità

L'alcol? Non va demonizzato, il rischio è di consumare troppe bevande zuccherine per sostituirlo
2 minuti e 18 secondi di lettura
di Eva Perasso


Qualche chilo in più dopo le feste, difficile da "buttar giù": ecco i consigli del professor Samir Sukkar del Policlinico San Martino di Genova per rimettersi in forrma dopo gli stravizi delle feste.

Il digiuno

Un semi-digiuno per una sera, a base di "tisane e zuppe di verdure per rimettere in sesto stomaco e metabolismo", dopo giornate all'insegna delle abbuffate per ripristinare l'equilibrio perso. Mentre per i giorni a venire il suggerimento è "un programma non punitivo, ma razionale per ristabilire l'equilibrio e perdere quei chili accumulati con gli eccessi": una dieta che punta "sull'alternanza di giornate a base di cibi proteici e giornate equilibrate in cui inserire anche carboidrati e grassi". Nelle giornate successive alle abbuffate è utile ridurre gli apporti calorici con una sorta di digiuno idrico, utilizzando tisane (alla menta, allo zenzero, al finocchio, al limone) o minestre di verdure, senza carboidrati, in modo da fornire sali minerali, vitamine. "Questo consente di superare il trauma, che è anche acuto, subito dallo stomaco con le abbuffate. Quando si mangia e si beve molto si crea una iper secrezione gastrica, mentre il pancreas produce molti enzimi le cui attività sono rallentate dagli acidi gastrici e questo crea un rallentamento digestivo. Per salvaguardare il sistema digerente bisogna metterlo a riposo".

Tanto movimento

Nessuna dieta funziona senza l'attività fisica, spiega ancora il professore: ma l'attività va fatta "in maniera adeguata alla propria condizione di salute, per ritrovare la forma e il benessere generale". "Quando si esagera con pranzi e cene è chiaro che bisogna ripristinare l'equilibrio. Riempire il nostro stomaco eccessivamente non è vantaggioso per l'apparato digerente. E questo vale ancora di più per chi ha già dei problemi di salute". L'attività fisica va fatta a digiuno, spiega il professor Sukkar, "perché, in tal modo, almeno per un'ora eliminiamo il glicogeno in eccesso che viene prodotto durante la 'mangiata' e che si trova nel fegato. In questo modo l'organismo va in 'autoprotezione' e quando ormai il glicogeno è sparito abbiamo dei meccanismi di ritorno all'equilibrio".

Vino sì, con attenzione

"Possiamo considerare tollerabile, con una gradazione ridotta, un bicchiere al giorno per le donne e due bicchieri al giorno per l'uomo", dice Sukkar sul consumo di alcol pur ricordando che si tratta di sostanza cancerogena. Ma il rischio è che si arrivi a eccessi estremi, passando da una dipendenza a un'altra: la proibizione infatti "può portare immediatamente allo shift verso bevande zuccherate, soft drinks - come già vediamo in alcuni Paesi - che sicuramente generano un incremento spaventoso del rischio di diabete, anche giovanile, incrementano l'obesità e facilitano il cancro".  

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