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Sanità

2 minuti e 38 secondi di lettura
di Annissa Defilippi
Il trapianto di rene con tecnica robotica

Lui in lista d'attesa per un trapianto di rene da quando l'infezione da Covid-19 gli ha danneggiato i due organi nel 2022. Lei, sua moglie, che ha scelto di donargli un rene. La donna, 53 anni, è stata dimessa nel giro di una settimana poco prima del ricevente 54enne. Una scelta d'amore e un intervento chirurgico di straordinaria innovazione, quest'ultimo realizzato all'ospedale San Martino di Genova a fine febbraio con prelievo robotico nel reparto del direttore chirurgia epatobiliare e dei trapianti d'organo ospedale.

"Uscire dal percorso di dialisi"

"Una tecnica meno invasiva - spiega il dottor Andorno - Perché non dobbiamo aprire tutto l'addome, si entra come in laparoscopia, con dei buchi, poi si gonfia l'addome e si lavora attraverso i bracci del robot". In questo modo i pazienti si alzano dal letto già il giorno stesso e grazie all'organizzazione ospedaliera l'operazione si conclude in una mattinata e mezzo: "È tale che il donatore o la donatrice va in sala alle 8 del mattino, verso mezzogiorno è finito l'intervento sulla donatrice e intorno alle tre del pomeriggio sul ricevente, in una giornata si riesce a risolvere il problema di un paziente che magari era stato in dialisi per tanto tempo".

Una svolta nella chirurgia

Il trapianto di rene da donatore vivente con tecnica robotica è stata una svolta nella chirurgia: "L'adozione di tecniche mini invasive - dichiara il direttore dell'unita operativa di chirurgia epatobiliare e dei trapianti del San Martino Enzo Andorno - e di una modalità operativa che ha visto due sale operatorie sincronizzate che hanno consentito all'organo di non smettere mai di funzionare portando a una ripresa funzionale quasi immediata per il richiedente. Per garantire il servizio occorre accrescere la cultura della donazione". 

Il metodo "crossover" tra centri 


"Per noi e per tutta la comunità trapiantologica il trapianto da vivente, che peraltro si può fare anche per il fegato, è molto importante, è una risorsa che va implementata e queste nuove tecniche mini invasive spingono proprio in quella direzione, quindi aver aperto anche a San Martino questa nuova metodica è una cosa che ci porta a livello di tutti gli altri centri, è molto importante e permette il cosiddetto "crossover" tra coppie che possono essere scambiati tra i vari centri".

Trapianti, numeri record

"In parallelo - spiega Alessandro Bonsignore Coordinatore del Centro Regionale Trapianti - proseguiamo con l’attività della donazione da cadavere a cuore battente ma anche a cuore fermo. Su quest’ultimo ambito, infatti, abbiamo già raggiunto, nei primi due mesi del 2025, i numeri dell’intero 2024. Crediamo molto in questa tipologia di donazioni che, a livello mondiale, hanno dimostrato avere la potenzialità di superare, i numeri assoluti, anche le donazioni per così dire “tradizionali”.

La cultura della donazione

"È chiaro che l’opera di sensibilizzazione dei cittadini, di formazione sugli uffici anagrafe dei comuni e di promozione della cultura della donazione nelle scuole, già oggetto di una perfetta sinergia con i vertici della Sanità Ligure, le Istituzioni e le Associazioni di volontariato, potranno portarci a crescere - e molto - nei prossimi mesi e negli anni a venire".

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