"No alla psicosi sulla terza dose a cinque mesi di distanza anziché a sei dalla seconda: è giustissimo farla, ma soltanto se si è soggetti fragili oppure ultrasessantenni. Gli altri possono tranquillamente aspettare il loro turno a sei mesi, l'efficacia di un vaccino non scade come uno yogurt". A dirlo, senza mezzi termini come al solito, è il professor Matteo Bassetti a Primocanale.
Il direttore del Dipartimento interaziendale regionale malattie infettive ci tiene a sottolineare un aspetto sul quale si è molto dibattuto dopo le determinazioni del Governo. C'è persino chi, avendo già prenotato la terza dose a sei mesi di distanza dall'ultima, è corso ai "ripari" annullando l'appuntamento e riprenotandosi a cinque. Una precauzione esagerata se si hanno meno di 60 anni e non si soffre di particolari patologie. Giusto proteggersi dal Covid, ma senza lasciarsi andare all'isteria. Questo in sintesi il messaggio che Bassetti ha voluto mandare anche attraverso gli schermi di Primocanale, dove è ospite fisso di Tiziana Oberti ogni venerdì mattina alle 9.30 mentre questa settimana ha anticipato eccezionalmente di un giorno.
Per quanto riguarda il vaccino da somministrare ai bimbi piccoli, in attesa del via libera dell'Ema, l'agenzia europea del farmaco, Bassetti è altrettanto categorico: "Fossero miei figli, li vaccinerei subito. Non tanto per proteggere soltanto loro, sappiamo che sui bambini l'impatto del Covid è meno devastante, ma soprattutto chi sta intorno a loro. E anche per evitare a loro di dover restare a casa e tornare alla didattica a distanza". Una soluzione che Bassetti ha sempre definito odiosa e poco produttiva.
L'infettivologo è tornato anche sul tema dei nox vax, che tra le altre cose lo "costringono" a muoversi sotto scorta. "Sono schifato dalle numerose notizie false che diffondono, come quella relativa alla modificazione genetica del nostro corpo attraverso il veicolo Mrna. Si tratta di una panzana senza alcun fondamento. L'Mrna è come un pullmino che entra per portare il messaggio anticorpale e poi per effetto della temperatura corporea esce dal nostro corpo e non modifica alcunché".