Entro il 2026 in Liguria saranno investiti 193 milioni di euro di risorse aggiuntive provenienti dal Pnrr e dal Fondo complementare statale per rafforzare il sistema sanitario regionale dopo l'emergenza covid attraverso la creazione di 33 Case di comunità, 11 ospedali di comunità e 16 centrali operative territoriali. Lo prevede il piano approvato dalla Giunta regionale in attesa del via libera del Ministero della Salute. Lo ha illustrato il presidente Giovanni Toti insieme al coordinatore della Struttura di missione per la sanità Giuseppe Profiti, i direttori generali di Alisa e del Dipartimento Salute, Filippo Ansaldi e Francesco Quaglia. Previsti 79,1 milioni di investimenti per gli ospedali di comunità, le case di comunità e le centrali operative territoriali, un investimento di 28,5 milioni per potenziare la diagnostica, 34,8 milioni per ammodernare il parco tecnologico e digitale ospedaliero e 50,9 milioni per interventi antisismici.
"Sarà un rafforzamento dei presidi sanitari nella nostra Regione, in nessun territorio ci sarà un depauperamento, ma strutture costruite sulla base dei bisogni reali della cittadinanza. Da oggi la proposta al Ministero per attuare la riforma della sanità ligure attraverso il Pnrr diventa una realtà. Entro il 2023 tutti i cantieri dovranno essere avviati", dice Toti. "L'obiettivo del piano è rafforzare la rete territoriale extra ospedaliera attraverso 'case di comunita'', luoghi fisici deputati alla prima risposta sanitaria. Una rete pubblica integrata con quella privata attraverso il modello associativo dei medici per offrire servizi differenziati", sottolinea Profiti.
IL COMMENTO
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