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Sanità

Il medico punta il dito contro la leggerezza di chi ritiene l'emergenza finita e non utilizza le dovute precauzioni
1 minuto e 14 secondi di lettura
di T.O.
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GENOVA - La curva dei contagi ha rallentato la  sua decrescita in tutta Italia, in alcune zone addirittura i contagi sono aumentati rispetto al periodo tra fine gennaio e inizio febbraio. Emanuele Pontali, direttore reparto Malattie Infettive dell'ospedale Galliera di Genova, commenta la situazione: "Forse è colpa di tutti noi, abbiamo percepito il fatto di non portare la mascherina all'aperto come se fosse tutto finito ma non è così. A livello ospedaliero non siamo ancora a numeri da zona bianca. Tutti abbiamo parenti e amici che sono ancora a casa. Molte meno classi scolastiche ma perché le regole sono cambiate, con quelle di dicembre sarebbero di più. Ma il virus circola anche perché c'è stata una frenata nelle vaccinazioni. Chi non si era vaccinato prima forse ha pensato che essendo tutto finito non ne valesse la pena ma non è così".

Il problema principale secondo Pontali riguarda l'abbassamento generale della guardia, dovuto principalmente alla possibilità di non indossare più le mascherine all'aperto: "Il problema del nostro comportamento di esseri umani è che nel momento in cui cessa l'obbligo molti si ritengono esentati dall'utilizzo generale. Non è cambiato nulla per quanto riguarda l'utilizzo delle mascherine al chiuso. Il virus non è andato via, lo gestiamo meglio grazie alle tante persone vaccinate ma non possiamo abbassare la guardia. Vedremo qualche passo significativo tra qualche mese, la curva sta calando molto lentamente dopo il calo drastico tra fine gennaio e inizio febbraio. Dobbiamo continuare a prendere precauzioni, non è finito tutto. Ci siamo abituati a tante cose, dobbiamo resistere.