Vai all'articolo sul sito completo

Sanità

Presidio davanti alla prefettura per chiedere assunzioni e salari più adeguati in ospedali e Asl
1 minuto e 18 secondi di lettura
di Miv
Il tuo browser è obsoleto.

GENOVA -Presidio del comparto sanità dei sindacati Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl davanti alla prefettura di Genova per sostenere la vertenza sul rinnovo dei contratti nazionali della sanità pubblica e delle funzioni locali (Comuni, Regione, Città Metropolitana) scaduti da più di tre anni.

"Occorre prevedere un numero di assunzioni, non solo nella sanità, ma in tutta la  pubblica amministrazione, che consenta di abbassare l’età media del personale attualmente in servizio, superiore ai 51 anni" hanno riferito i manifestanti.

Molte le storie trapelate, come hanno riferito a Primocanale Luca Mantero, rsu Cgil, Andrea Manfredi, Fp Cisl, ed Emilio De Luca, portavoce Uil.



"Io ho iniziato a fare infermiere nel 1980 perché mi è sempre piaciuto essere al servizio degli altri - racconta De Martino - tanto è vero che faccio anche il sindacalista, ho lavorato nelle chirurgie e nei reparti covid, faccio i turni. Lo stipendio? Con notti e scatti arrivo a 1700 euro al mese, e ho quasi 39 anni di servizio, il ricordo più terribile del covid è stato vedere morire le persone sole e dovere mettere le salme nei sacchi neri come si fa in guerra per i militari, in quei giorni eravamo anche gli unici referenti per i familiari, che ci toccava contattare e magari chiamare con videochiamate con i nostri telefoni, i pazienti invece, rimasti soli in ospedale, invece avevano paura".

Se siamo usciti da quel momento grazie ai vaccini?
"Scientificamente lo dicono tutti, io credo nella medicina, io mi sono vaccinato ma sono per la libertà di scelta e il rispetto delle decisioni di tutti, anche di chi non si è voluto vaccinare".

ARTICOLI CORRELATI

Venerdì 25 Marzo 2022

Covid in Liguria, in aumento positivi, un decesso

In calo invece il numero degli ospedalizzati