GENOVA- In tutto il mondo ancora prima della pandemia Covid che da più di due anni ha cambiato la vita del mondo intero, era già presente un altro tipo di pandemia, l'obesità.
Un bambino su tre risulta essere in sovrappeso o addirittura obeso. Gli stili di vita sono stati modificati per plurimi fattori che oggigiorno continuano ad avere un grande impatto sulla società. Mancanza di un'educazione alimentare adeguata, poco sport, poco movimento e tendenza a vivere una vita sempre più sedentaria di fronte alla televisione e ai videogiochi sono solo alcuni dei fattori che colpiscono i giovani fin dall'infanzia; ma non solo, anche la povertà rientra fra le cause di questi disturbi alimentari.
"La dieta mediterranea dovrebbe contribuire a migliorare le nostre abitudini e l'andamento del peso" dice il direttore della clinica pediatrica IRCCS Gaslini, Mohamad Maghnie.
L'Osservatorio dell'Obesità è in collaborazione con Helpcode Italia, un'organizzazione no profit che si occupa dei bambini nel mondo, con la Federazione Italiana Medici Pediatri, l' Istituto Giannina Gaslini e l’Università degli Studi di Genova; quest'ultimi hanno creato un questionario online con lo scopo di comprendere come i trend sull'aumento dell'obesità, soprattutto negli ultimi due anni di pandemia, siamo cambiati.
Le famiglie, durante il 2022, saranno invitate a compilare questo modulo al fine di recuperare i dati relativi al loro stato familiare, le loro abitudini alimentari e gli stili di vita.
Ricordiamo che l'Italia si posiziona tra i paesi d'Europa con il più alto tasso di obesità infantile: secondo l’ultimo report di OKkio alla Salute del Ministero della Salute, su un campione di 50mila bambini di terza elementare, il 20,4% è in sovrappeso e il 9,4% è obeso.