E' la giornata mondiale del diabete: ogni anno il 14 novembre il mondo ricorda questa patologia, per sensibilizzare la popolazione e raccontare come prevenirla, come riconoscerla e come curarla. Anche in Liguria i medici endocrinologi lavorano ogni giorno per consigliare e indirizzare, ma se alcuni sintomi fossero riconoscibili il primo passo è andare dal medico di famiglia per farsi prescrivere i primi e semplici esami.
Il 90% soffre di diabete di tipo 2
"Il diabete incide in Liguria su 76mila persone affette da diabete mellito in generale, il 90 per cento di diabete mellito di tipo 2. La differenza tra le due tipologie di diabete è anche anagrafica: il tipo 1 insorge in età giovanile e il 2 in età avanzata. La prevenzione e lo stile di vita sono fondamentali nel diabete di tipo 2, possiamo fare tantissimo da questo punto di vista", sono le parole del dottor Francesco Cocchiara, dirigente medico U.O. Endocrinologia Policlinico San Martino di Genova.
Dito puntato su sovrappeso e sedentarietà
Il tipo 2 si associa a cattiva alimentazione, sovrappeso, e lavorare su queste condizioni è fondamentale: "Serve attività fisica aerobica moderata come 30 minuti di camminata al giorno o 150 minuti di attività fisica a settimana, queste infatti sono sufficienti per ridurre al minimo il rischio i diabete. Il tutto associato a buona alimentazione con l'abolizione dei grassi saturi di origine animale, un controllo nel consumo dei carboidrati complessi che non vanno eliminati ma controllati in quantità e porzioni, parliamo di pane, patate e riso. Preferire alimenti con alta quantità di fibre e poi è fondamentale il controllo del peso: una riduzione del 10 per cento del peso corporeo aiuta tantissimo nella prevenzione", continua l'endocrinologo del San Martino.
Come riconoscerlo: sete ed eccessiva diuresi
"Il diabete è subdolo perché non dà segnali", spiega il medico. Ma certo alcuni vanno tenuti in considerazione: "Aumento della sete, della diuresi, perdita di peso non ricercata possono essere spie che ci portano a fare un esame del sangue e la glicemia a digiuno. Sarà comunque il proprio medico o il diabetologo a suggerire approfondimenti".
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