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Sport

4 minuti e 3 secondi di lettura
di Stefano Rissetto

Azzurro tenebra. La “manita” rifilata dalla Germania all’Italia campione d’Europa in carica ma cacciata dal Mondiale dalla Macedonia del Nord cancella i pallidi segnali di ottimismo della Nazionale. Il 5-2 patito dagli azzurri di Roberto Mancini a Moenchengladbach, nell'ultima gara della stagione, è una batosta storica, per punteggio e per rivale, che sprofonda nell’umiliazione gli Italiani residenti in Germania ("Vergogna? E' una parola grossa, pero' ci dispiace davvero per i tifosi italiani che erano presenti allo stadio…” ammette a fine gara Nicolò Barella), come già avvenuto nel 1974 nel Mondiale naufragio raccontato da Giovanni Arpino, e rimette davanti allo specchio il nostro calcio mai stato così in crisi. Le vittorie ai rigori e nei supplementari all’Europeo erano stato un incoraggiamento, o forse un’illusione quale quella della Grecia in una delle rassegne continentali precedenti. Perché questo oggi offre, a dispetto della buona volontà e del mestiere del ct, l’Italia del calcio.

Nel “derby d’Europa”, quattro titoli mondiali ciascuno, gli azzurri avevano perso in modo così mortificante solo in amichevole e per trovare passivi più pesanti bisogna tornare al 19557 (6-1 dalla Jugoslavia) o addirittura al 1924 (7-1 dall’Ungheria). Ed era un 5-0 fino ai minuti conclusivi.

I problemi sono emersi di nuovo e tutti insieme: gli errori di Donnarumma che a Parigi sembra essersi perso, il gioco assente, le punte evanescenti, la difesa traballante: tutto è andato al peggio. Come visto due settimane fa contro l’Argentina, l’Italia è lontanissima dall’elite del calcio. Con la vittoria dell'Ungheria in Inghilterra (4-0), l’Italia scende dal primo al terzo posto del girone di Nations League. Ma la ricostruzione dovrà essere profonda e non siamo neppure alla progettazione.

Stavolta Mancini ha provato il tridente offensivo Politano-Raspadori-Gnonto, poco assistito da un centrocampo fragile, mentre i tedeschi sembrano fare quel che vogliono. La partita comincia con un paio di minuti di ritardo, molto meno dei 25’ patiti dal pullman azzurro per arrivare allo stadio di Moenchengladbach: già si capiva che non era serata, o forse era meglio non presentarsi nemmeno.

Eppure la prima occasione è azzurra: all’8' Politano serve Raspadori, ma il tiro è debole e Neuer neutralizza. Poco dopo, al 10’, vantaggio tedesco e difesa azzurra assente. Muller serve Raum per Kimmich che, in beata solitudine, controlla di destro e segna di sinistro, stoppa di destro e mette in rete facile di sinistro. Nel finale di tempo Mancini mette Luis Felipe per Politano, si passa al 3-5-2. Bastoni rischia l’infortunio ma resta in campo e al 3' di recupero commette fallo in area su Hoffmann ormai inoffensivo: rigore inutile, ma rigore, e raddoppio di Gundogan.

Dopo l’intervallo, ecco Scalvini e Caprari, gli esordienti numero 49 e 50 del ciclo manciniano. L’Italia ci prova ma al 51’ la Germania dilaga con Mueller, che segna di controbalzo su un pallone al limite sfuggito alla difesa azzurra. L’imbarcata si materializza con due gol di Werner tra 23' e 24', col 5-0 causato da un passaggio sbagliato di Donnarumma. Arrivano in prossimità del sipario gol di Gnonto, iche diventa così il più giovane marcatore della storia azzurra, e quello di Bastoni su corner nel recupero. Serve davvero altro e l’Italia non è mai stata così in basso.

MANCINI - “Peccato chiudere così, abbiamo concesso troppo nel primo tempo, li abbiamo lasciati giocare, ma il gruppo è ancora aperto". Questo il commento del ct alla tv pubblica. ”Ci sono stati degli errori, non abbiamo difeso bene come squadra. Se ti esponi al contropiede contro questi giocatori rischi, ma non cambia nulla nel nostro percorso, abbiamo due partite a settembre, hanno esordito tanti giovani". "Siamo stati sfortunati - conclude - in 4-5 occasioni che avrebbero potuto riaprire la partita”.

DONNARUMMA - Eroe all’Europeo, colpevole adesso. “Non ci sono scuse, bisogna guardarci in faccia, ripartire - dice Gigio Donnarumma - e dimostrare che non siamo questi. Stasera ci è mancato tutto, forse anche per un po' di stanchezza ma non vogliamo trovare scuse, ora negli spogliatoi ci guardiamo in faccia e analizziamo tutto. Ci dispiace per i tifosi, così non va bene. Abbiamo fatto tutti degli errori, ma sicuramente dopo gli errori si cresce".


GERMANIA - ITALIA 5-2
RETI: 10' pt Kimmich, 49' pt Gundogan (rig), 6' st Muller, 23' st Werner, 24' st Werner, 33' st Gnonto, 49' st Bastoni.
GERMANIA (4-2-3-1): Neuer; Klostermann, Sule (42' st Tah), Rudiger, Raum; Gundogan (43' st Stach), Kimmich; Hofmann (19' st Gnabry), Muller (30' st Musiala), Sané; Werner (30' st Nmecha). A disposizione: Buamann; Trapp, Kehrer, Henrichs, Goretzka, Brandt, Havertz. Allenatore: Flick.
ITALIA (4-3-3): Donnarumma; Calabria, Mancini (33' st Scamacca), Bastoni, Spinazzola (20' st Dimarco); Frattesi (1'st Caprari), Cristante, Barella; Politano (44' pt Luiz Felipe), Raspadori (1' st Scalvini), Gnonto. In panchina: Cragno, Gollini, Acerbi, Di Lorenzo, Esposito, Locatelli, Pessina. Allenatore: Mancini.
ARBITRO: Kovacs (Romania).
NOTE: ammoniti Rudiger, Sané. Angoli 5-4 per la Germania. Recupero: 3' pt, 4' st