Tra i 180 e i 200 milioni, debiti compresi. Sarebbe questo il valore che Redstone Capital e Fondo Cerberus, al termine della due diligence, avrebbero dato alla Sampdoria, tenendo conto delle diverse voci che concorrono a formare il valore complessivo, sempre piuttosto aleatorio, di una società di calcio: redditività, potenziale sportivo, appeal del brand, diritti televisivi e immobili di proprietà (per il club blucerchiato calcolati in circa 35 milioni grazie agli investimenti effettuati a Bogliasco negli anni scorsi e ancora in corso di realizzazione).
Sottraendo l’indebitamento a lungo termine (che supera abbondantemente i 100 milioni), ecco che un’offerta congrua per l’acquisizione della Sampdoria dovrebbe aggirarsi intorno ai 35-40 milioni. C’è fiducia in queste ore a Corte Lambruschini che una proposta su queste basi possa arrivare qualche giorno prima della conclusione del calcio mercato, quando si svolgeranno le operazioni più importanti, in modo da dotare la squadra di qualche rinforzo in più.
L'uomo di collegamento tra Redstone Capital e la Sampdoria, come riferito da Il Secolo XIX, è Antonio Luis Alquezar, il direttore della compagnia che ha sede al 24° piano di The Shard a Londra, il noto grattacielo piramidale di oltre 300 metri (è il settimo più alto d'Europa).
L’ostacolo principale al buon esito della trattativa con la cordata anglo-americana è legata al fatto che la Sampdoria è tuttora, diciamo così, “sotto tutela” del Tribunale fallimentare di Roma, essendo stata incapsulata a garanzia dei concordati di Farvem ed Eleven nel trust Rosan custodito da Gianluca Vidal. Secondo la legge fallimentare italiana, un creditore, in questo caso delle due aziende del gruppo Ferrero, avrebbe tre anni di tempo per “contestare” la vendita della Samp, esponendo dunque la cessione ad un rischio di revocatoria.
Un’eventualità che tuttavia nessuno vuole prendere in considerazione e tutti gli attori interessati in questa complessa vicenda ostentano quel cauto ottimismo che fa ben sperare i tifosi blucerchiati.