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Sport

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di Stefano Rissetto

E' morto a 87 anni Enzo Riccomini, allenatore della Sampdoria dal 1980 all'autunno 1981, per 51 partite complessive. Nella foto a sinistra, la squadra del campionato 1980/'81, Riccomini è il primo in alto a destra, mentre nella fila centrale il primo da destra è il nostro Domenico Arnuzzo, allora 33 anni, all'ultima stagione da calciatore prima di cominciare la carriera di dirigente. "E' stato il mio ultimo allenatore - dice Arnuzzo - me lo ricordo come un professionista serio e competente, una persona mite e civile, che sapeva farsi seguire dal gruppo".

Riccomini era stato chiamato sulla panchina blucerchiata dal direttore sportivo Claudio Nassi, ricostituendo l'abbinamento vincente della storica prima esperienza in A della Pistoiese, "l'Olandesina" dove aveva chiuso la carriera Marcello Lippi. In precedenza, nel 1974, aveva riportato nella massima categoria la Ternana. Era quindi uno specialista in promozione.

In blucerchiato Riccomini, molto osteggiato dalla critica e quindi dalla tifoseria, non centrò alla prima stagione il ritorno in serie A, firmando comunque la storica vittoria sul Milan a San Siro del 22 marzo 1981 ("Mi disse di scaldarmi perché voleva farmi entrare - ricorda Arnuzzo - e io non credevo pensasse proprio a me, poi alla fine fece un altro cambio, se fossi entrato sarebbe stata la mia ultima partita nel Doria") dopo la quale però anziché decollare la squadra si inceppò. Si era mormorato nel mondo del tifo di un "ammutinamento" della squadra, che dopo il successo a Milano avrebbe tentato con Mantovani, in un'apposita visita a Busalla nel quartier generale della raffineria del presidente, un ritocco in corsa al rialzo del premio promozione: ultima cosa da fare con un personaggio rigoroso come il patron. Dicerie a parte, i numeri dicono che dopo l'exploit milanese il Doria fece appena 12 punti nelle ultime 12 giornate; e i maliziosi avrebbero notato la cessione in blocco nel successivo mercato estivo di alcuni giocatori di primo piano, alcuni dei quali sarebbero stati facilmente individuati dai tifosi come i malaccorti "sindacalisti".

Nel secondo campionato, con il grande Nassi che, in attesa di costruire da dietro le quinte la formazione dello Scudetto e della Coppa delle Coppe e di altri trofei, aveva allestito una squadra da serie A (con giocatori come Conti, Vullo, Garritano, Scanziani, Sella, Rosi, Bellotto) venne esonerato dopo tre sconfitte nelle prime cinque partite, tra cui quella di Brescia con la maglia rossa e banda verticale, che Mantovani voleva cancellare per sempre ma che lo scorso anno è stata inopinatamente ripresa, e quella interna con la Sambenedettese con un gol di... Cagni quasi da centrocampo, sorprendendo Conti. A Riccomini subentrò così Ulivieri, che a fine anno - non senza stenti, e il cambio di portiere dopo la disfatta di Varese - grazie alla vittoria in casa del Bari centrò il terzo posto dietro Verona e Pisa e quindi la promozione.

Riccomini, toscano di Piombino, ha allenato anche Empoli, Ternana, Arezzo, Sambenedettese, Alessandria e Viareggio, la squadra della città dove viveva e dove si è spento. Lo ricorda la Sampdoria, a partire dal presidente Marco Lanna.

Alla famiglia le condoglianze della redazione sportiva di Primocanale.