GENOVA - Quella di lunedì sarà una giornata storica per il Genoa. Enrico Preziosi che aveva preso il Genoa da tribunale fallimentare di Treviso nel 2003 chiuderà la cessione del club rossoblu agli americani di 777 Partners. Come da programma la holding americana prenderà il possesso di tutto il pacchetto azionario. Preziosi che ha guidato il Grifone per 18 anni tra sogni, successi, delusioni, contestazioni e difficoltà chiude un’era che comunque ha visto il Genoa per 15 anni in serie A.
Risultato importante ma la sensazione è che se non avesse sbagliato alcune scelte strategiche, quella più evidente è aver perso un allenatore come Gasperini a cui invece avrebbe dovuto essere innalzato al ruolo di manager della società con poteri estesi, Preziosi avrebbe potuto fare le sue plusvalenze con qualche risultato in più. Invece una visione un po’ miope(che peraltro è presente ovunque nel calcio italiano) hanno spinto la dirigenza con le spalle al muro davanti a campionati mediocri e molto sofferti con relativo peggioramento dei conti.
A Preziosi va riconosciuta la capacità ostinata di resistere e di aver cavalcato la tigre spesso fa solo. Ha portato grandi campioni, ma ha pure trascinato il nome del sodalizio più antico d’Italia in bufere giudiziarie (la vicenda Venezia brucia ancora mentre altre volte le accuse sono state respinte) e nei casi insopportabili della mancanza della licenza Uefa che hanno tolto la credibilità ai gestori del Genoa.
Preziosi però per gli americani resta una risorsa importante e continuerà a occupare un posto nel nuovo cda che dovrebbe nominare il professor Alberto Zangrillo come presidente. Intanto il portiere Salvatore Sirigu ha lasciato la Nazionale azzurra che giocherà a Belfast un match decisivo per la qualificazione ai mondiali e ha già fatto ritorno a Genova.