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Sport

Un rapporto delle Fiamme Gialle coinvolge direttamente la società blucerchiata nell'inchiesta di Paola
1 minuto e 56 secondi di lettura
di steris

Nuovi dettagli delle accuse della Procura di Paola a Massimo Ferrero. L’ormai ex presidente della Sampdoria, secondo un rapporto della Finanza consegnato ai magistrati calabresi, avrebbe utilizzato parte dei fondi Covid garantiti alla società blucerchiata dallo Stato per alcune società fallite del gruppo Ferrero, mentre dalle casse della stessa Sampdoria sarebbe stato prelevato denaro a beneficio della situazione di aziende di Ferrero trasferite in Calabria, ad Acquappesa in provincia di Cosenza, e fallite. Lo scrive il “Quotidiano del Sud”.

Secondo un’informativa del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Cosenza delle Fiamme Gialle, trasmessa alla Procura di Paola, parte del finanziamento garantito dallo Stato al gruppo Ferrero per far fronte al Covid-19, definito come “finanziamento Sace” del 23 novembre 2020, sarebbe stato utilizzato nel quadro della necessità di reperire fondi necessari al pagamento di due accordi transattivi prossimi alla scadenza, per i fallimenti delle società “Blu Cinematografica” e “Blu Line Srl”, trasferite in un Comune cosentino.

In particolare, secondo la ricostruzione delle Fiamme Gialle, sarebbero stati utilizzati 400 mila euro dalla tranche di 25 milioni che la Sampdoria aveva ottenuto come "fondo Sace" durante il picco della prima ondata Covid, quale misura a sostegno delle esigenze di liquidità, erogata materialmente da Macquarie Bank con la garanzia appunto di Sace, società pubblica di CDP controllata all'83% dal ministero del Tesoro. Secondo la Finanza ci sarebbero intercettazioni e mail a prova di tale tesi, mentre la società sportiva fornirà a ore gli elementi utili a contrasto, per inquadrare in un contesto di massima legalità e trasparenza l’uso di tutti i 25 milioni.

L’inchiesta della Procura paolana per reati societari e bancarotta, diretta dal procuratore capo Pierpaolo Bruni, titolare del fascicolo insieme con i pm Maria Francesca Cerchiara e Rossana Esposito, ha dato luogo lunedìì 6 dicembre a una articolata operazione in varie regioni (Lombardia, Lazio, Campania, Basilicata e Calabria), dove sono stati eseguiti sequestri e perquisizioni ed eseguite misure restrittive: Ferrero, 70 anni, è in custodia cautelare a San Vittore da quello stesso 6 dicembre, mentre risultano sottoposti ad altre misure attenuate Vanessa Ferrero, 48 anni, figlia di Massimo (è accusata di aver sottratto 740 mila euro dalle casse della Ellemme Group Srl); Giorgio Ferrero, 41, nipote di Massimo; Giovanni Fanelli, 53 anni, di Potenza; Del Gatto Aiello, di Torre Annunziata, 55, residente ad Acquappesa; Roberto Coppolone, 55 anni, di Roma; Paolo Carini, 77, di Roma; Cesare Fazioli, 64, di Roma, Laura Sini, 56, di Roma.