LA SPEZIA - Il giorno seguente ad una partita come quella che ha visto in campo Spezia e Udinese al Picco, non può che lasciare un retrogusto amarognolo nella bocca di qualsiasi tifoso spezzino, soprattutto rivedendo la tripla occasione sciupata che avrebbe condotto le Aquile al 2-0, dal quale è poi nato il contropiede che ha portato l'Udinese al gol dell'1-1, nonché risultato finale del match.
La vita però, ci insegna che spesso e volentieri il bicchiere è meglio vederlo mezzo pieno, raggiungendo una consapevolezza tale che ti porta a pensare che alla fine, anche visti i precedenti con Fiorentina e Milan, forse un punto guadagnato non è poi così male, e serve quantomeno a dare una scossa ad una classifica che iniziava ad essere parecchio delicata.
Un altro fattore molto importante è dato dalle parole e dagli sguardi di allenatore e giocatori, consci ancora una volta di aver raccolto meno di quanto seminato - data l'ennesima ottima prestazione della squadra in maglia bianca, come spesso si è visto in questo campionato - ma mai realmente rassegnati di fronte ad uno sport che in determinate situazioni sa essere realmente spietato.
Ed ecco quindi che la prossima sfida porrà di fonte allo Spezia l'ultimo avversario prima della sosta per i Mondiali in Qatar: l'Hellas Verona di Bocchetti, attualmente ultimo in classifica e in crisi nera di risultati. Partita che per lo Spezia dovrà essere una sorta di finale, con l'obiettivo di arrivare alla pausa con un buon margine di vantaggio sulla zona retrocessione.
A quel punto sarà la società, in collaborazione con mister Gotti, a pianificare il futuro che vedrà le Aquile impegnate in una sorta di secondo campionato da gennaio in poi, in cui lo Spezia dovrà, per forza di cose, aggiungere qualche elemento in più per raggiungere la meta salvezza.