Trova riscontri l'indiscrezione dell'ingresso in scena, nella complessa vicenda della cessione della Sampdoria, di un fondo di investimento statunitense contattato da Banca Lazard, l'istituto chiamato in causa a giugno dal custode fiduciario Gianluca Vidal, con il compito di trovare acquirenti. Negli ultimi giorni Lazard ha impresso un'accelerazione al monitoraggio dei potenziali investitori solidi e credibili, in funzione dell'agognato passaggio di proprietà, funzionale alla stessa continuità aziendale della società fondata il 12 agosto 1946.
Il fondo USA ha chiesto approfondimenti sulla situazione economica e finanziaria della società blucerchiata: mossa preliminare alla valutazione analitica dei conti, che richiede l'accesso ai dati riservati. Nulla trapela sull'identità di questo soggetto statunitense e, dopo la scottatura dell'esperienza con Redstone-Cerberus, c'è cautela in società. Il soggetto misto yankee, formato da un fondo classico e da una società specializzata nella ristrutturazione di crediti deteriorati, era arrivato a una fase avanzata della trattativa, tanto da incaricare informalmente due parlamentari liguri di individuare la figura di presidente di rappresentanza, coincidente con l'imprenditore Rodolfo Lercari, salvo ritirarsi dopo aver preso atto di una serie di ostacoli e intoppi non risolvibili nei tempi programmati per l'investimento.
Adesso si attendono le mosse del quarto soggetto statunitense che negli ultimi anni si è interessato alla Sampdoria. Tutto cominciò, all'epilogo della gestione della famiglia Mantovani, con una manifestazione di interesse di Rocco Commisso, attuale presidente della Fiorentina. Quindi l'estenuante trattativa, dal 23 dicembre 2018 al 7 ottobre 2019, della cordata formata dai finanzieri James Dinan e Alexander Knaster, con Gianluca Vialli scelto come presidente-simbolo: un'iniziativa naufragata per il continuo gioco al rialzo della proprietà. L'estate scorsa è stata la volta di Redstone-Cerberus. Adesso si spera, data la situazione, che sia la volta buona.