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Sport

2 minuti e 12 secondi di lettura
di Giovanni Porcella

GENOVA - Dopo nemmeno un anno al Genoa Alexander Blessin sembra al capolinea della sua avventura in rossoblu. La sconfitta di Perugia con l’ultima in classifica  è la resa dei conti del tecnico tedesco che era già stato in discussione dopo il pareggio col Como strappando una riconferma a tempo da parte della dirigenza, soprattutto di Spors su cui ha puntato dalla stagione scorsa in attesa di evoluzioni da parte della dirigenza, oggi Blessin sta guidando l'allenamento del pomeriggio, anche se si tratta solo di seduta di scarico.

Solo 2 punti raccolti in 4 partite con appena tre gol fatti. Blessin non ha dato un gioco alla squadra e in Umbria ha presentato una toppa che è peggio del buco. Yalcin e Jagiello alla deriva, una confusione clamorosa in campo con Vogliacco a fare il terzino. E le due punte Coda e Puscas terminali di un 4-2-2-2 che è parsa una provocazione. Un disastro e non fa una piega il successo della squadra di Castori che alla fine del match ha ringraziato Blessin per avergli regalato delle autostrade su cui correre. L’allenatore rossoblu invece in parte si è preso le colpe ma a sua volta si è sfogato contro i giocatori con affermazioni pesanti rei di aver giochicchiato e perso palloni da “dilettanti”. Insomma lo spogliatoio è una polveriera e avanti così non si può andare.

Andreazzoli primo nome sulla lista dei papabili ma non l’unico anche se sembra più vicino al suo ritorno in rossoblù: l'accelerata potrebbe arrivare in serata. In salita anche le quotazioni dell'ex Spezia Bjelica. Sono ore decisive per la scelta del mister e così alla panchina del Grifone concorrono anche i nomi di Stellone, di Tedesco, di Semplici, Bjelica e poi c’è la soluzione interna che si chiama Gilardino. Blessin arrivato dopo Shevcenko nello scorso campionato di A aveva portato novità col suo pressing ottenendo anche qualche risultato importante. Soprattutto aveva conquistato la piazza. Ma è anche vero che il Genoa allora ha cominciato a vincere poco in casa buttando via la possibile salvezza.

Di sicuro però la retrocessione non era stata colpa sua. Ma a leggere oggi quel finale vengono dei dubbi su giocatori come Destro additati da tutti come responsabili, ma oggi riabilitati visto che uno come Coda sta facendo la stessa fine. La classifica resta ancora rimediabile e per questo serve uno scossone forte per i partite in vista di due sfide al Ferraris per ripartire a rincorrere la serie A: Cittadella e Sud Tirol che ora fanno persino paura e questo dice tutto. I tifosi? I duemila che erano al Curi hanno fischiato e contestato la squadra, segno che cambiali in bianco non si firmano più.