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Sport

Arbitraggi e società: mancano l'accordo su tutta la linea. E il tempo scorre
1 minuto e 21 secondi di lettura
di Maurizio Michieli

Una delle regole d’oro della comunicazione aziendale è la coerenza: la comunicazione verso l’esterno, per risultare credibile ed efficace, deve essere tassativamente unica ed univoca. L’esatto contrario di quanto è accaduto alla Sampdoria dopo la sconfitta di Empoli, quando è scattato il tutti contro tutti.

Il presidente Marco Lanna, magari con l’emotività di chi ha ancora l’animo del calciatore e soprattutto nutre amore spontaneo verso i colori blucerchiati, ha puntato il dito contro gli arbitraggi che dall’inizio della stagione stanno tartassando la Samp ben al di là dei propri demeriti.

Poche ore dopo gli ha fatto eco, smentendolo pubblicamente, il proprietario Massimo Ferrero, affermando ad una radio che il problema arbitri non sussiste. E aggiungendo a buon peso che la società non ha problemi e non sarà ceduta gratuitamente a… Luca Bettonte. Il Viperetta, che è tutto ma non sprovveduto ed è assai scaltro, ha volutamente omesso il nome di Alessandro Barnaba per tirare fuori quello dell’uomo ombra, l’amministratore delegato di San Quirico Holding, manager dei Garrone, protagonista in queste ore di frenetiche trattative con Vidal.

Un chiaro messaggio allo stesso Edoardo Garrone: se intendi "sottrarmi" la Sampdoria, devi pagarmela.

E oggi, a rincarare la dose del tutti contro è tutti, è intervenuto anche il vicepresidente Antonio Romei, che sulla "rosea" ha avallato la posizione di Ferrero dando pure lui addosso a Lanna, il quale sino a prova contraria rimane il suo presidente.

In mezzo a questo inferno incombe l’assemblea di venerdì, una squadra con un piede e mezzo in serie B e senza stipendio da ottobre, anche se il termine ultimo per saldare i tre mesi arretrati è il 16 febbraio.