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Sport

Un gol per tempo, il secondo su rigore molto dubbio: così Gilardino incassa la prima sconfitta
2 minuti e 29 secondi di lettura
di Giovanni Porcella

Primo ko per Gilardino alla guida del Genoa. Il Parma torna a vincere e lo fa con un 2-0 persino facile sui rossoblu. Sul risultato però pesa anche il rigore concesso agli emiliani per un fallo di mano molto dubbio di Dragusin con il Var che aveva richiamato l’arbitro a rivedere le immagini dopo aver indicato il dischetto. Ma Fourneau non ha fatto marcia indietro. Restano polemiche. È stata la mazzata su un Genoa comunque brutto e senz’anima. Resta il secondo posto per il Ko della Reggina, ma la squadra ha giocato male.

Che la partita fosse nata sotto una cattiva stella lo dimostra che Bani non ha giocato. Per il centrale un affaticamento ai flessori che lo ha costretto al forfait. Al suo posto c’è stato l’esordio dal primo minuto per Matturro. Per il resto il tecnico del Genoa conferma il 3-5-2, con Gudmundsson mezz’ala per aiutare con Aramu la punta Coda. Per gli emiliani c’è Buffon tra i pali, e poi Pecchia non cambia con Delprato, Balogh, Osorio e Ansaldi; in mezzo Bernabé, Estevez, in avanti Zanimacchia, Vazquez, Mihaila e Benedyczak. Primo tempo che dopo le fasi di studio vede una punizione di Bernabe’ respinto dalla barriera. Poco dopo il Genoa costruisce una palla gol: cross lungo di Aramu per Coda che colpisce male e Buffon mette in angolo in modo goffo. Pecchia perde pure Mihaila per infortunio ed entra Sohm.

Meglio i rossoblu in questa fase, ma dopo un paio di percussioni della squadra di Gilardino, senza troppo furore, cresce il pressing del Parma che infatti al 32’ trova il gol con Benedyczak, lanciato in una prateria deserta da Vasquez, grazie a un destro che non lascia scampo a Martinez. L’autore del gol viene ammonito per aver esultato sotto i 4000 tifosi del Grifone. Il Genoa accusa il colpo e non riesce a reagire ed è il Parma con Bernabe’ che chiama Martinez ad una parata non facile. Finisce la prima frazione con gli emiliani in vantaggio. Coda e compagni troppo prevedibili e senza guizzi convincenti. Padroni di casa più  motivati dopo la contestazione dei tifosi per la sconfitta di Cosenza.

La mossa di Gilardino per la ripresa è Jagiello al posto di Matturro. Difesa che passa a 4 con Sabelli- Dragusin-Vogliacco-Criscito. Al 49’ per tocco di mano in area di Dragusin l’arbitro Fourneau concede il rigore. Il Var interviene ma il direttore di gara non cambia idea. Proteste del Genoa per una scelta molto discutibile. Dal dischetto va Vazquez che segna il 2-0. I dubbi sul rigore dato sono enormi. Match tutto in salita per i rossoblu. Fuori Coda e Aramu, deludenti, dentro Puscas e Yalcin. Ma sono i gialloblù in contropiede a sfiorare il tris. Il Genoa rumina senza scalfire gli avversari e senza tirare in porta. Il Parma amministra e non fatica a far scorrere il tempo. Entrano pure Salcedo e Sturaro, ma la montagna partorisce il topolino: due corner. Finisce senza emozioni e il Genoa in vista del Palermo dovrà cambiare registro.