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Per Grifone è grande la gioia per il successo dei fratelli Chiesa, Gianni e Tiziana che, con la loro Alfa Romeo Giulia 1600 TI del 1965 hanno primeggiato nel primo raggruppamento e nella classifica assoluta dove sono terzi
3 minuti e 59 secondi di lettura
di Redazione

GENOVA - Si è concluso sul porto di Montecarlo un rallye, decisamente impegnativo, con neve e ghiaccio su molte prove e parecchie sanzioni per eccessi di velocità che hanno modellato in molte prove la classifica. Bravi sono stati i nostri portacolori a rispettare le regole.

Per Grifone è grande la gioia per il successo dei fratelli Chiesa, Gianni e Tiziana che, con la loro Alfa Romeo Giulia 1600 TI del 1965 hanno primeggiato nel primo raggruppamento e nella classifica assoluta dove sono terzi a pochissime penalità dai vittoriosi e simpatici Claudio Enz e Cristina Seeberg con la loro Lancia Fulvia 1,3 S. I fratelli Chiesa, alla loro prima esperienza al Monte, hanno condotto la gara in modo regolare e si sono permessi il lusso di vincere la SR2 e la SR7, di arrivare secondi nella SR1 e anche di fare il terzo tempo nella SR6 non lasciando mai le posizioni di vertice e consolidando prova dopo prova il loro piazzamento e il primo tra gli italiani.

Di valore anche la posizione della Scuderia che ha conquistato il quinto posto tra le oltre 20 equipe presenti e i quasi trecento partecipanti al via. Gioia e delusione sono il racconto di questa gara per l’equipaggio Maurizio Aiolfi e Carlo Merenda che sono risultati vittoriosi nell’ultima giornata nelle prove 14 e 15 e sono riusciti a chiudere con un quindicesimo posto finale raggiungendo il gradino più basso del podio nel terzo raggruppamento nonostante abbiano abbandonato le posizioni di vertice dopo prova 9 quando per un banale errore la gara è diventata poi tutta una rincorsa. Stessa sorte per Massimo Canella e Vittorio Berzero che avevano fatto ben sperare all’inizio e memori dell’ottimo terzo posto dello scorso anno sono stati traditi ripetutamente dalle bizze del proprio strumento ehanno dovuto abbandonare le velleità di restare tra i top ten concludendo con un 47esimo posto che non li soddisfa per nulla.

Ermanno Keller e Roberto Ricci, Audi Quattro del 1981, hanno corso una gara regolare chiudendo con un onorevole 52esimo posto finale. Anche per i genovesi Alberto Bonamini e Marianna Ambrogi, con la Lancia Beta Coupè Gruppo 4 del 1974 splendidamente preparata da University Motors hanno corso una gara a due volti. Sempre nei primi 12 sino alla SR 9 poi per un banale errore nel cambio media hanno accumulato un grave ritardo che non sono più riusciti a colmare e che li ha portati a chiudere solo 99esimi.

Lo stesso discorso per Angelo Pasino con Patrizia Italiano con la loro Opel Kadett GTE e Francesco Liberatore e Paolo Calabresi, Alfa Romeo Giulia 1900 Super che, sino a metà gara sono stati nei piani alti della classifica per poi chiudere rispettivamente 118 e 140 esimi. Noie meccaniche per Marco Corbetta e Alessandro Moretti che dopo aver sostituito, pochi giorni prima della partenza, l’Audi Quattro con la quale erano iscritti con la poco performante Fiat 128 Coupè, hanno macinato difficoltà su difficoltà per una macchina che non era pronta per una gara così impegnativa ma che hanno portato sino al traguardo chiudendo con la 129esima posizione.

Si è tolto lo sfizio di vincere una prova il funambolico campione europeo e italiano rally, Maurizio Verini che con Enrico Merenda e la Fiat X 1/9 hanno vinto la SR 11 chiudendo poi a metà della classifica assoluta. Angelo Campedelli e Andrea Farmakakis, Ford Escort RS 2000 MKII del 1975 alla loro prima esperienza al Montecarlo hanno vinto la loro scommessa arrivando al traguardo e hanno fatto bagaglio di esperienza per il prossimo anno. Dieci dei dodici equipaggi Grifone partiti da Torino hanno concluso la gara: abbiamo già detto di Chiesa e Aiolfi tra i big ma degna di nota è tutta la squadra che ha brillato per i tanti risultati parziali e alcune vittorie nelle singole prove anche se la classifica finale non è stata poi così generosa.

Tra gli sfortunatissimi, Marco Gandino e Danilo Scarcella, che sono partiti da Torino e sono arrivati a Montecarlo quando la loro Saab 96 V4 del 1971 ha pensato bene fermarsi li per un grave problema alla frizione e hanno dovuto abbandonare ancor prima di cominciare. Tony Rossi e Massimo Liverani, Renault 5 Turbo, hanno invece dovuto abbandonare rinunciando all’ultimo giorno di gara non essendo riusciti a concludere la SR12 per un guasto all’impianto elettrico. Consulente d’eccezione per la Scuderia Grifone il recente campione Italiano Rally Simone Campedelli che ha seguito il papà Angelo nella gara ed ha dispensato a tutti i piloti consigli e suggerimenti e ha avuto non poche difficoltà e non prendersi un volante per passare dall’assistenza alle prove. Chissà che non lo si veda prima o poi su una storica… Ora parte la stagione del CIRM ad aprile con il Rally della Costa Smeralda e delle grandi classiche europee e in Spagna a marzo con il Costa Brava dove una pattuglia Grifone è già iscritta: in Italia come all’estero la Scuderia sarà come al solito protagonista.