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Sport

Appello del Viperetta: "Lasciate stare Garrone, non c'entra, vuole darci ancora una mano"
1 minuto e 28 secondi di lettura
di Stefano Rissetto

Da Roma Massimo Ferrero si rivolge ai tifosi della Sampdoria: "Mi dicono che non dovrei venire a Genova. Si sono permessi di dire che se venissi a Genova la Digos dovrebbe fermarmi, ma forse la Digos dovrebbe fermare loro e non farli più entrare allo stadio".

"Non sono tifosi, io vi assicuro - dice a La Presse - che è un po' divisa, perché mi amano tutti, mi amano a Roma, a Milano, da tutte le parti, la Sampdoria deve vivere, io non c'entro niente, sto solo a guardare, però ripeto la Sampdoria - aggiunge - non è ostaggio della famiglia Ferrero, la Sampdoria è l'amore della famiglia Ferrero, la Sampdoria guai a chi la tocca"

"Cari tifosi, basta minacciarmi, non lo dico perché ho paura. Ho 70 anni, mi volete uccidere? Sono un morto che cammina. Vedere la Sampdoria così mi ha già ucciso. Per favore, no violenza. Se volete, vengo a vedere una partita in Gradinata, così se esco vivo significa che abbiamo fatto pace, altrimenti se mi uccidete uscirò in barella come volete voi".

Quindi, la proposta: "Volete la Sampdoria? Fate una colletta, a noi ci servono i soldi per pagare i concordati a Roma".

"Di pallottole a casa - aggiunge - me ne sono arrivare tre, due tre anni fa in una busta che mi diceva che mi uccidevano, e ultimamente me ne è arrivata un’altra che minacciava me e il dottor Garrone. Lui ha perso tantissimi soldi, si è offerto per darci una mano, ma se tutti noi andiamo da Garrone con la violenza, io sono il primo a dire che lui non c’entra niente e di questo lo ringrazio. Io so che Garrone ha speso 400 milioni per la Sampdoria, ha già salvato la Sampdoria circa 12 anni fa e si è offerto di farlo anche adesso".