Vai all'articolo sul sito completo

Sport

Nelle ultime ore il Viperetta attira nuovamente l'attenzione su se stesso
2 minuti e 33 secondi di lettura
di Stefano Rissetto

La Sampdoria sta lavorando per trovare la soluzione all'adempimento stipendi entro il 16 febbraio e a Corte Lambruschini c'è ragionevole fiducia sul raggiungimento, nell'ambito della composizione negoziata della crisi aziendale, di un accordo con banche e creditori per superare l'ostacolo di metà mese, guardando inoltre alla possibilità di un cambio di proprietà.

Sulla questione societaria torna peraltro a intervenire, con la consueta irruenza l'ex presidente Ferrero, che a caccia di attenzione su se stesso parla da padrone assoluto, benché dal 6 dicembre del 2021 sia soltanto padre e zio dei due azionisti: "Gli stipendi verranno pagati, ma abbassiamo i toni. Nessuno caccerà la Sampdoria dal campionato, nessuno farà niente perché la Sampdoria pagherà gli stipendi. Il massimo che può succedere - dice a LaPresse - sarà un ritardo nel pagamento, ma questo non avverrà, perché quando sono stato presidente e c'era il lockdown ho pagato tutto, ho ritardato un po' gli stipendi ma si parla con i ragazzi, i giocatori ci tengono alla maglia, la protagonista è la Sampdoria".

"Stiamo vicino a questa squadra meravigliosa. Qualcuno dice che la tengo in ostaggio - aggiunge - ma io non tengo in ostaggio nessuno. Se c’è un compratore sono pronto a vendere. Parlano di Merrill Lynch e di Barnaba, ma Barnaba non voleva fare niente, voleva mettere trenta milioni e svuotare la Sampdoria. Parlano di Luca Bettonte che non conosco, è una brava persona ma se ne parla troppo. Un giocatore che va in campo come può avere la testa sul pallone, sul verde? La Sampdoria non è un parco giochi e l'unico protagonista non è chi gira intorno alla Sampdoria ma sono i ventidue giocatori che vanno in campo".

Ferrero non manca, e non è la prima volta, di punzecchiare il presidente Marco Lanna: "Una brava persona, un gran signore. Ma fare il presidente di una spa è difficile, ancor di più fare il presidente di una squadra di calcio. Lui va sempre in tv, ma parlasse di sport, non parlasse di trustee, di Ferrero. Si facesse gli affari suoi e pensasse a calmare gli animi. Lui può, i tifosi lo amano. Fossi nel signor Lanna direi 'basta violenza contro Garrone e Ferrero, parliamo di calcio e stateci vicini'. Io mi rivolgo alla squadra e all'allenatore Stankovic: andate in campo lunedì contro l'Inter e asfaltateli. Perché come ho sempre detto da presidente, il calcio è 11 contro 11, chi mangia più erba vince".

Ferrero insiste: "Le istituzioni del calcio non dicono niente perché hanno tutto l'interesse che la Sampdoria si salvi, è un patrimonio dell'Unesco, è una società storica e importante. La Samp ha una tifoseria storica, quando ero in tribuna anche quando mi insultavano ero emozionato. Anche quando la squadra perde 3-0 cantano 'Sampdoria alé', sono tifosi unici. Ma ora siamo come i fidanzati che si sono lasciati, loro si sentono abbandonati e mi insultano. Io soffro, ma sto con loro tutta la vita".

Nessuna replica dalla società, dove la dirigenza sta lavorando giorno e notte per salvare il club riparando ai guasti della gestione cui si era reso necessario un subentro, dopo gli arresti eseguiti dalla Finanza su ordine del gip di Paola.