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Sport

C'è un conto che il Grifo rischia tuttora di essere salato a fine stagione se un punto in meno dovesse essere decisivo per andare su in A o passare per i playoff
2 minuti e 27 secondi di lettura
di Giovanni Porcella

Grazie alla sua unica e grande storia, il Genoa di primogeniture ne ha collezionate tante, ma il record registrato quest’anno è purtroppo surreale e la dice lunga sulla credibilità del calcio italiano. Il club rossoblù infatti è l’unico tra serie A e B (il caso Juventus con il -15 è enorme rispetto al Genoa e pare un pozzo senza fondo) ad essere stato penalizzato per la vicenda dell’Irpef non pagata. Per carità chi sbaglia paga e il Genoa ha ammesso l’errore peraltro in buona fede, visto che dopo il patteggiamento con gli organi federali competenti, è stato chiarito che comunque sul conto c’erano i milioni necessari per pagare e così il Grifo ha accettato il punto di penalità. Venerdì arriva la Reggina che invece con il beneplacito del Tribunale della città calabrese per il momento non paga perché, riassumendo all’osso, ha una corsia preferenziale in quanto c’è un accordo sulla ristrutturazione del debito con lo stesso Tribunale che ha imposto la linea alla società dello Stretto.

Vicenda che lascia perplessi perché ancora congelata con ormai solo otto decisive partite alla fine del torneo. Va detto che è sbagliato “gufare” perché è antisportivo e perché non è giusto in quanto la Reggina con i suoi avvocati insiste nel dire che non deve nulla. Forse verrà comunque deferita la gloriosa società calabrese o forse no, ma è chiaro che il Genoa ha già vinto “il tapiro d’oro” visto che per non scontrarsi col Palazzo, ha deciso di chiarire e infine pagare, facendo i dirigenti una brutta figura con la loro gente, non ricorrendo a stuoli di legali o cercando la fiscalità creativa che pare accettata dalla Federcalcio, ma c’è un conto che il Grifo rischia tuttora di essere salato a fine stagione se un punto in meno dovesse essere decisivo per andare su in A o passare per i playoff. Merito, se il clima è calmo al Ferraris, è di Gilardino e della squadra che con una media di 2,3 punti a partita si è arrampicata fino al secondo posto (senza un rigore a favore, ma uno contro quello vergognoso di Parma) che ha fortificato l’ambiente.

Ma con un paio di vittorie in meno il Genoa sarebbe qui a fare calcoli diversi e la partita di venerdì sera al Ferraris sarebbe molto più che incandescente di quanto già lo sarà per le smargiassate in campo all’andata di Canotto e compagni persino dopo il primo rigore assegnato alla squadra di Inzaghi, parato da Semper, che grida ancora oggi allo scandalo. La Reggina poi vinse 2-1 con un altro rigore. Per questo la prevendita vola. Insomma il Genoa ha un pubblico da serie A, ha buttato giù il rospo non inventando pietose gabole e quindi si merita un minimo di rispetto, perché a rileggere il testo di un articolo di un paio di mesi fa, oggi fa venire il voltastomaco: “Ahi Genoa, Irpef non pagata, la A si complica”. E, sia chiaro, non era un giornale di Reggio.

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