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La Reggina dell’ex Hernani, uno degli indemoniati nel match dell’andata e chissà perché sia stato un ex al veleno visto che qui è stato sempre sostenuto malgrado lo zero assoluto che ha dato in cambio
2 minuti e 7 secondi di lettura
di Giovanni Porcella

GENOVA - Non c’è la Juve, neppure il Milan o l’Inter, non c’è neanche il Liverpool, o l’Oviedo. Stasera a Marassi arriva la Reggina, ma il Ferraris è pieno come nelle notti da Grifo con i trentamila e più cuori rossoblu che spingeranno la squadra di Gilardino nella prima di otto finali per tornare in serie A.

Il tecnico ha predicato umiltà e attenzione: “Percepiamo questo clima di passione ma dovremo essere lucidi ed equilibrati perché affrontiamo una squadra ferita, ma che è tosta e ha molti valori e poi Pippo è bravo”. Pippo è Inzaghi che all’andata ha dato un dispiacere a Blessin, la crisi del tedesco inizio li, vincendo al Granillo un match sporco in un ambiente infuocato che portarono a due rigori per gli amaranto. Insomma, il Genoa vuole regolare i conti, anche perché un risultato importante darebbe ancora più forza al Genoa.

Gilardino sulla formazione è rimasto un po’ abbottinato ma alla fine dovrebbe riproporre il 3-5-2 con Martinez tra i pali, Bani, Dragusin e Vogliacco in difesa, a centrocampo Sabelli a destra e Criscito a sinistra, Sturaro, Badelj e Strootman in mezzo con Gudmundsson e Coda in avanti. Ma qualche ballottaggio c’è in ogni reparto con Criscito pronto a scalare dietro se Dragusin fosse stanco e Frendrup andare sulla corsia, mentre Puscas, Ekuban e Salcedo sono più di rimpiazzi per un Coda che rientra dopo un mese di stop. E c’è pure Aramu come ulteriore opzione.

La Reggina dell’ex Hernani, uno degli indemoniati nel match dell’andata e chissà perché sia stato un ex al veleno visto che qui è stato sempre sostenuto malgrado lo zero assoluto che ha dato in cambio. Vabbè, avrà il suo comitato d’accoglienza. La Reggina però va rispettata proprio perché ha già battuto il Genoa e perché dopo una lunga serie di sconfitte vuole uscire dal tunnel. Canotto forse parte dalla panchina (per i tifosi genoani è Cagnotto dopo i tuffi in area nella gara in Calabria), mentre Galabinov e Pierozzi sono out. In avanti ci saranno Gori e l’eterno Menez. Arbitra Aureliano di Bologna con il quale il Genoa no. Ha mai vinto mentre al Var c’è ancora un occhio barese vista la scelta di Nasca nato nel capoluogo pugliese.

È la seconda volta e pare una provocazione considerato che il Bari lotta per venire su. Il Genoa risponde con un popolo in marcia che, numeri alla mano, compresa la serie A, solo 6 o 7 club hanno più pubblico in Italia. Serve una notte da Grifo con la Reggina come fosse la Juventus o il Liverpool.