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Sport

Il patron della Sampdoria sarebbe amministratore di fatto di una società accusata di 'bancarotta preferenziale'
53 secondi di lettura
di Matteo Cantile

GENOVA - Sembrano non finire mai le grane giudiziarie del proprietario della Sampdoria Massimo Ferrero: dalla procura di Paola, quella che sta giù indagando sulle società dell’imprenditore cinematografico al punto da chiedere e ottenere la carcerazione e gli arresti domiciliari come misura precauzionale, spunta un nuovo filone di indagine.

I magistrati calabresi, infatti, hanno notificato un provvedimento di chiusura indagini a Massimo Ferrero, a sua figlia Vanessa, al nipote Giorgio e altre 12 persone tra dirigenti e componenti di società mandatarie di banca Unicredit.

La procura di Paola ipotizza il reato di bancarotta preferenziale, che si sarebbe verificata alla società Ellemme Group, di cui Ferrero è accusato di essere l’amministratore di fatto: le indagini guidate dal tenente colonnello della Guardia di finanza di Cosenza Attilio Turco e coordinate dal procuratore capo Pierpaolo Bruni e dal sostituto procuratore Mariolina Bannò, sono tese a dimostrare che la società Ellemme sarebbe finita in dissesto a causa di pagamenti preferenziali diretti proprio all’istituto di credito coinvolto. Dai pagamenti sarebbero quindi rimasti fuori diversi creditori, tra i quali lo Stato italiano.