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Sport

Inammissibile che tutte le colpe ricadano sul solo Macìa, responsabile sì, ma solo in parte del declino aquilotto verso la Serie B
1 minuto e 33 secondi di lettura
di Luca Vaccaro

LA SPEZIA - Nessuno dirà mai che Eduardo Macìa, Chief Football Officer dello Spezia Calcio, non abbia alcuna responsabilità sulla retrocessione delle Aquile in Serie B, dopo tre meravigliosi anni nella massima serie del campionato italiano: la scelta di Semplici in primis e un ambizione che ha portato un mercato di riparazione di grande lungimiranza, ma non atto a raggiungere una salvezza che veniva forse data quasi per scontata, sono due delle cause scatenanti che hanno condotto a questo amaro verdetto.

Entrambe sono sicuramente responsabilità del dirigente spagnolo: è altrettanto vero però che le squadre, solitamente, si costruiscono in estate, non di certo nel mercato invernale e soprattuto quando, con un solo mese a disposizione, bisogna perdere parecchio tempo per sistemare esuberi arrivati nelle precedenti sessioni, il compito non è certo semplice.

Per questo motivo le colpe di Macìa vanno condivise con la gestione di chi l'ha preceduto. Parliamo ovviamente di Riccardo Pecini, direttore d'orchestra di un mercato estivo che ha visto lo Spezia perdere tre tasselli chiave come Provedel, Erlic e Maggiore, importanti non solo in campo ma anche nello spogliatoio, mai degnamente sostituiti. 

A ciò va sicuramente annessa la scelta di affidare le chiavi dello spogliato a Luca Gotti, nominandolo allenatore dello Spezia: un profilo forse non adeguato ad una realtà come quella aquilotta, bisognosa di un tecnico con tutt'altre caratteristiche, almeno sotto il punto di vista carismatico e di rapporto con i calciatori.

Il tutto fa sicuramente parte di questo inesorabile declino, unito ad operazioni in entrata durante il calciomercato estivo piuttosto discutibili.

Insomma, la retrocessione dello Spezia parte da lontano, frutto di una concatenazione di scelte sbagliate che hanno condotto a questo triste epilogo. Ora però la pagina si chiude e ne inizia una nuova che, si spera, possa vedere nel minor tempo possibile il club in maglia bianca di nuovo protagonista nel calcio che conta.    

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