Francesco Flachi è pronto a tornare in campo, alla bella età di 46 anni, nei dilettanti toscani del Signa con cui si allena da tempo. L'ex blucerchiato ha infatti finito di scontare la squalifica per 12 anni, che gli era stata inflitta nel 2010 dopo un controllo antidoping ai tempi in cui giocava nel Brescia. Fu la conclusione nei fatti della carriera professionistica dell'ultimo numero 10 amato dalla Sud, il più amato con Mancini di cui non aveva avuto remore a ereditare e onorare la maglia. Arrivato dalla Fiorentina alla Sampdoria nel 1999 su intuizione del direttore sportivo Domenico Arnuzzo, Flachi non aveva avuto ripensamenti malgrado la retrocessione, rifiutò un lucroso trasferimento al Monaco e da allora e avrebbe contribuito coi suoi gol e il suo genio calcistico prima a sfiorare il ritorno in A, poi a salvare la squadra dall'ulteriore caduta in C e quindi a costruire il ritorno in A, sancito da una sua doppietta al Cagliari il 17 maggio 2003, e in Europa due anni dopo, nella stagione dei tre derby su tre di cui due firmati dalle sue reti.
Specialista in gol acrobatici, il 13 dicembre 2003 a Perugia segnò una doppietta in rovesciata, che poi sarebbe stata una tripletta perché il secondo gol fu realizzato al secondo tentativo. Suoi furono il primo e l'ultimo gol internazionale del Doria di Novellino, a Setubal in Portogallo e a Lens in Francia in Coppa Uefa. Nel 2004 Lippi lo aveva chiamato in azzurro per la sua prima partita da ct, a Reykjavik in Islanda, stava per farlo entrare ma l'infortunio di un difensore mandò a monte la sostituzione.
Adorato dai tifosi blucerchiati, lasciò la Sampdoria nel 2007, con un bilancio di 241 partite e 87 gol che lo colloca immediatamente a ridosso degli inarrivabili "gemelli" Vialli e Mancini. Ma da allora lo si è visto spesso fra i tifosi, in gradinata. E adesso riprenderà a giocare, per pura passione. La stessa che lo ha animato nella carriera da professionista. Forza Checco, quanto ci hai fatto divertire!