GENOVA - La crisi del Genoa sfocia nell'inevitabile esonero di Andrij Shevchenko e del suo staff in un sabato che doveva essere di attesa per il match di lunedì sera a Firenze contro i Viola. Il tecnico rossoblù era con le spalle al muro e pure lui sapeva benissimo di essere arrivato al capolinea col Grifone dopo la grave sconfitta con lo Spezia. Nessuna ultima possibilità con la Fiorentina dopo il dignitoso match con il Milan di Coppa con eliminazione a testa alta.
Così è arrivato il comunicato ufficiale della società che "solleva dall'incarico Shevchenko" e a seguire i ringraziamenti di rito. Squadra ad interim affidata per il match contro la la Fiorentina di Italiano a mister Konko già giocatore con Gasperini e con risultati ottimi con gli allievi. Insieme a lui Roberto Murgita bandiera rossoblù. Ma da martedì a cercare la salvezza del Genoa ci proverà Bruno Labbadia.
Il tedesco voluto dal general manager Spors, peraltro attivo sul mercato con l'arrivo di Calafiori, Jeboah, Ostigard, Hefti è vicino a Miranchuk, punta tutto sul 56enne Bruno Labbadia di chiare origini italiane. E proprio il mercato sarebbe stato l'ultimo caso per arrivare alla rottura con Sheva che chiedeva subito Amiri e Miranchuk.
Spazio dunque a Labbadia già grande attaccante anche del Bayern Monaco, nella sua lunga carriera ha allenato molti club prestigiosi in Germania: gli inizi col Darmstadt, poi il Bayer Leverkusen, Amburgo, Stoccarda fino all'Hertha Berlino. Labbadia, accordo di 18 mesi praticamente trovato, avrà un incarico difficile perché l'inizio negativo con Ballardini (0,75 punti a partita) è crollato con Sheva (0,33). Resta una graduatoria impietosa, ma il Genoa non si arrende. Shevchenko ha fallito, ma i tifosi non vogliono nessuna rassegnazione. L'ultimo ribaltone va in quella direzione. Labbadia inizierà con l'Udinese al Ferraris.