GENOVA - La Sampdoria torna sul ricorso presentato nei giorni scorsi al Collegio di Garanzia del Coni attraverso cui il club ha di fatto contestato la cessione del 10% del paracadute per la retrocessione in B (2,5 milioni sui complessivi 25) alle altre 17 società del campionato cadetto che non arrivano dal campionato di serie A. Un ricorso che aveva attirato nelle ultime ore anche la reazione da parte del presidente della Lega di B Mauro Balata che aveva parlato di “scelta sbagliata e adottata in un momento di transizione ma anche di grandi difficoltà nella vita di questa storica società”. Nelle ultime ore non sono mancati i contatti anche diplomatici tra Andrea Radrizzani – uno dei due soci di maggioranza della nuova Sampdoria insieme a Matteo Manfredi – e lo stesso Balata: si cerca in sostanza, da entrambe le parti, di ricucire lo strappo nato da questo ricorso, comunque legittimo, da parte della Sampdoria, accolto con un certo fastidio dal palazzo.
Poi nel pomeriggio di oggi da parte della Sampdoria un comunicato per cercare di chiarire la situazione. “L’U.C. Sampdoria desidera informare che la presentazione del ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport presso il CONI, avverso il riconoscimento del prelievo del 10 per cento sulla quota del paracadute, ha origini legali che afferiscono e sono in coerenza a tecnicismi obbligatori dettati dallo stato attuale dell’accordo di ristrutturazione” si legge sul sito ufficiale della Sampdoria. E ancora: “Queste ragioni, però, non sono riconducibili agli investitori e soci di maggioranza Andrea Radrizzani e Matteo Manfredi che si sono fatti carico di una situazione aziendale molto complicata ma che confermano di avere su questo argomento posizioni e pensieri aderenti a quelli del presidente di Lega Serie B Mauro Balata”.
In buona sostanza la necessità del ricorso sulla ripartizione del paracadute viene ricondotta – almeno secondo quanto comunicato dalla Sampdoria - al piano di ristrutturazione dei debiti (passati da circa 150 a 90 milioni, l'omologa del tribunale di Genova è attesa in autunno) che resta un passaggio fondamentale per il pieno passaggio di proprietà, dopo lo scampato fallimento societario. Ma c'è anche la conferma di quella “situazione aziendale molto complicata” che sia Radrizzani sia Manfredi – peraltro ribadendo l'opinione dello stesso Balatsa – non hanno mai negato, rispetto all'eredità dalla gestione Ferrero di cui la Samp ancora oggi deve affrontare gli strascichi in campo e non solo.