Tutta da scoprire, tutta da capire, pesare, valutare. E anche da completare: mica dettagli, la difesa, la punta centrale (basterà il talento rampante Esposito? La Gumina, De Luca e Montevago riusciranno a fare il salto di qualità che inseguono? E Borini, che non è un centrale ma su cui pesano ampie aspettative, centrerà la doppia cifra?) e altro ancora: erso Leris, si riuscirà a non perdere Verre che in B può fare la differenza?
La Sampdoria non parte per vincere il campionato, nessuno ha promesso la A. Andrea Pirlo non ha usato giri di parole, è stato chiaro e onesto: "Non vendiamo favole, non creiamo illusioni, siamo incompleti e lo sappiamo. Ma vogliamo essere protagonisti e ci riusciremo". Si sono persi pezzi importanti, dai due portieri ad Augello fino, appunto, ad arrivare a Leris. Uomini che potevano essere l’ossatura della squadra per l'assalto alla A. Ma si è dovuto "fare i conti" con i conti e mille paletti, sbarramenti, obblighi.
Ma vi ricordate dov’eravamo, cosa pensavamo e cosa temevamo a metà maggio? La nuova proprietà, il nuovo staff meritano fiducia, ovviamente fino a prova contraria. Bisogna partire in campionato sapendo che si dovrà soffrire, almeno fino a fine mercato, forse fino a quello di gennaio quando, si spera, potrebbero esserci nuovi alleati e più soldi in cassa. Resistere, per ora, sperando di diventare più forti e temibili nel tempo. È una stagione da vivere e soffrire giorno per giorno. I tifosi hanno espresso fiducia a suon di abbonamenti. Può essere un’annata difficile ed entusiasmante. Non certo, quella del tutto e subito. Il sogno si può concretizzare partita dopo partita. La gente chiede, innanzitutto, impegno massimo in campo e trasparenza fuori, dove con i nuovi è rimasto Lanna, un simbolo. Ma la Samp c’è, e viva e i fantasmi del passato recente sono, finalmente, alle spalle.