GENOVA - Gilardino, i tifosi, la squadra. Ecco Stefano Sabelli a tutto campo sul mondo rossoblù.
A Primocanale Stefano Sabelli, anzi “Sabellao”,come lo ha soprannominato l’amministratore delegato Blazquez, va a ruota libera. E comincia proprio dal nomignolo: “È da ridere ma mi piace. Tra l’altro me lo disse durante un allenamento ma lì per lì non avevo capito. Però se faccio qualcosa di positivo il merito è di tutta la squadra. Qui c’è un gruppo unito dall’anno scorso e anche i nuovi arrivati sono bravi ragazzi che si danno da fare”.
Il segreto del Grifone è lo spogliatoio, ma i tifosi rossoblù hanno individuato in Sabelli uno dei giocatori più attaccati alla maglia: “Mi da soddisfazione che il pubblico apprezzi questi miei atteggiamenti - replica il giocatore - è un riconoscimento importante, li ringrazio”.
Eppure su di lei c’erano dei dubbi sulle qualità in A: “Vero, spesso nel calcio ci sono le etichette. Io venivo considerato uno da B, fa parte del gioco. L’importante farsi trovare pronti. Però sono passate solo nove partite, c’è da migliorare”. E il Genoa come le pare? “Abbiamo incontrato molte squadre di prima fascia - sottolinea il jolly rossoblù - un avvio in salita, ma in fondo a parte la Fiorentina non ci ha messo sotto nessuno. E poi credo che avremmo meritato più punti, ma non ci abbattiamo”.
Come si riparte dopo una sconfitta così contestata col Milan: “È normale che tra di noi ci sia rabbia avendo perso per un episodio del genere. Ma siamo consapevoli di aver fatto un’ottima prestazione. Un po’ come col Napoli, eravamo delusi. Col Milan mentre ero in campo non ho mai avuto la sensazione che potessimo perderla. Poi c’è stato quel fatto li. Non credo che questa partita comunque ci faccia perdere il filo del discorso. Anzi, credo - dice Sabelli - che possiamo crescere molto. Un giocatore come Malinovskyi per esempio ci può far fare un salto in avanti ma è normale che abbia bisogno di tempo. E poi speriamo di avere tutti a disposizione a cominciare da Mateo che ha iniziato benissimo la stagione”.
Anche Gilardino si sta confermando alla grande al suo primo anno da mister in A: “Con quel curriculum da giocatore ed essendo una persona seria non ho mai avuto dubbi. Lui è il suo staff mi hanno sempre spronato e aiutato e in generale ripeto sono ottime persone e io guardo questo prima ancora degli schemi”.
A proposito, lei gioca meglio a tre, a quattro o a cinque? “Mi adatto e poi si ragiona fa squadra. Se io fatto delle partite buone è anche perché la squadra lavora in un certo modo e vengo aiutato. Nazionale? Non esageriamo, penso al Genoa”. Ecco, alla ripresa c’è l’Atalanta, poi una serie di sfide da non sbagliare: “Con le grandi abbiamo risposto bene anche perché forse contro certi club e’ più facile stare concentrati. Dovremo fare altrettanto con avversari che hanno una classifica diversa. Bisogna fare punti, non dobbiamo fare nulla di scontato in quelle gare”.
Si continua con un pensiero sui tanti gol presi negli ultimi minuti: “Gira così, purtroppo ora è più difficile perché si aggiungono tanti minuti di recupero e la stanchezza a volte logicamente si fa sentire, ma a volte ci vuole un po’ di fortuna”. Infine Sabelli e il gol: “In A l’unico gol lo segnai proprio contro il Genoa. È il momento chiude Sabelli sorride do - di farne uno coi rossoblù”.