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Il racconto: "Ho scommesso su tutto, anche sul Toro e sul Milan, ma non ho mai scommesso sulla Juve"
58 secondi di lettura
di Giovanni Porcella

Niccolò Fagioli per il caso scommesse si è autodenunciato e ha patteggiato sette mesi di squalifica e poi dovrà scontare anche altri cinque mesi di rieducazione. Dovrà seguire un piano terapeutico e farsi testimonial in almeno dieci incontri decisi dalla Federcalcio nella lotta contro la ludopatia. Nella confessione alla procuratore Chine’ escono anche parole drammatiche da Fagioli: "Ho pianto per i debiti, ho chiesto soldi ai compagni e amici perché ero disperato. Ero minacciato da sciacalli che mi dicevano che mi avrebbero rotto le gambe", ha detto nel suo lungo sfogo dopo essere stato travolto dalle scommesse che lo hanno portato a debiti per circa 3 milioni.

"Piangevo in panchina nella partita col Sassuolo perché avevo questo peso. Inizialmente avevo 250 mila euro da dare. Poi mi sono trovato un debito enorme". Per questo si è rivolto anche ad amici calciatori come Gatti della Juve e Dragusin del Genoa chiedendo dei soldi che gli hanno prestato: "Restituirò tutto, mi hanno aiutato". Inoltre Fagioli ha detto: "Fu Tonali a dirmi di scommettere su un sito illegale. Ho scommesso su tutto, anche sul Toro e sul Milan, ma non ho mai scommesso sulla Juve". Tornerà a giocare a fine stagione dal 18 maggio.

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