Ospite a Gradinata Nord il tecnico della Primavera Alessandro Agostini ha fatto il punto a ruota libera sulla sua esperienza in rossoblu con i “Grifoncini” che sono tornati nel maggio scorso nella serie A della categoria: "Giornata indimenticabile il 6 maggio per la festa per il ritorno in A del Genoa di Alberto e per la Primavera. Io presi il posto di Gilardino che andò in prima squadra e fece l’impresa. Io non toccai nulla di quella Primavera che Alberto aveva lanciato. Ho cercato - dice Agostini sorridendo - di fare meno danni possibili e siamo stati promossi". Il mister si sofferma sull’ambiente del Genoa che si respira nel suo in insieme: "Anche se sono qui da poco tempo, ho percepito entusiasmo e appartenenza. Le strutture e un centro sportivo per allenarsi sarebbero un valore aggiunto straordinario, ma quello che abbiamo mi va bene". In campionato dopo l’ultimo o successo sul Bologna consegna una squadra a centroclassifica.
Forse manca qualche punto? "Sono certo che con i ragazzi li andremo a prenderli". Ora la Juventus: "Sarà una partita molto difficile – spiega mister Agostini – il nostro Cissé del Borussia Dortmund è un ottimo giocatore, deve migliorare taluni aspetti come ogni giovane ma se riusciremo a correggerli avrà futuro. A livello di preparazione della partita tra prima squadra e Primavera ci sono poche differenze: c’è l’analisi delle proprietà individuali e di squadra dell’avversario e l’organizzazione della fase di non possesso per non subire le qualità opposte. É quasi uguale, ciò è positivo per instradare più rapidamente i giovani".
Tra la Primavera e il Genoa dei grandi c’è ovviamente un rapporto intenso: "C’è comunicazione con Albero Gilardino ma non sul piano tattico, non mi ha mai imposto un modulo, bensì per parlare dei giocatori che gli possono interessare" Agostini racconta il suo modulo tattico: "Noi giochiamo con il 4-2-3-1 ma in Coppa Italia, ad esempio, abbiamo giocato con la difesa a tre: i ragazzi devono avere più conoscenze. Per come vedo io il calcio, penso che il 4-4-2 sia un modulo più adatto a difendere, che ad attaccare". Ma oltre alla tattica a c’è di più: "Il nostro obiettivo è soprattutto quello di far crescere i ragazzi, di educarli e di prospettate a loro una carriera, ma con rispetto e sacrificio. E devo dire che con questo gruppo non ho problemi perché stanno facendo bene".