Il calcio è uno sport magnifico perché fa parlare e tacere: si può anzi dire, condizione complessa sia per i tifosi che per i giornalisti, che i veri vincitori siano coloro che non si esprimono, coloro che esercitano in sommo grado l'arte della prudenza. Chi avrebbe mai detto che lo Spezia di Thiago Motta, l'allenatore sempre appeso a un sottilissimo filo, già esonerato almeno un paio di volte e poi rimasto in sella per rinuncia del sostituto, si sarebbe scrollato così rapidamente dalla zona rossa della classifica? E, al tempo stesso, chi è quel geniale sceneggiatore che ha individuato proprio nel Picco il primo stadio in cui far perdere una partita a Marco Giampaolo che, se avesse detto un Si, sarebbe stato seduto sulla panchina opposta?
Eppure il vento è decisamente cambiato e adesso lo Spezia, dato per spacciato per un cumulo di condizioni proprie e di sventure, si trova a guardare la compagnia delle pericolanti, alla quale essa stessa ancora appartiene, dall'alto verso il basso.
Come e perché sia successo è difficile da spiegare: lo Spezia ha conquistato nelle ultime 5 partite quasi gli stessi punti (12 contro 13) messi in saccoccia in tutto il resto del campionato. Possibile che, come qualche detrattore sostiene, sia stato solo per una sequenza di colpi di fortuna? Perché se è innegabile che la squadra di Motta sia, come si direbbe in altri sport, in scia, è anche vero che non si vince a Napoli e Milano e non si conquistano due derby salvezza con la sola intercessione della 'dea bendata'. Qualcosa è dunque scattato nella consapevolezza della squadra, l'allenatore ha trovato assetto e modulo, ora i giocatori si trovano in campo con molta più fluidità. E' inoltre cancellata quell'attitudine all'attacco scriteriato che aveva reso quella spezzina una delle difese più battute d'Europa. Ora la squadra sa aspettare, si chiude e riparte, ha buone alternative in panchina. Insomma, gioca bene.
Ora la sosta servirà a recuperare i tasselli che sono mancati ieri e il prossimo match sarà una nuova sfida verità: a Salerno, contro la regina delle pericolanti, sono in palio 3 punti che non chiuderebbero la corsa salvezza ma la renderebbero infinitamente più abbordabile.