GENOVA - Senza Retegui e Messias e con Puscas ed Ekuban fin qui inutili il Genoa per provare a battere il Verona un bomber ce l’ha già in casa: si chiama Ferraris. Mai come stavolta serve la carica della Nord e del resto dello stadio. Non servono mugugni, e processi nel tribunale dei social. ma solo sostegno ad una squadra prima mortificata dagli arbitri e poi da infortuni nel settore più importante. Senza dimenticare l’autogol di Udine. Insomma sul più bello al Grifone non ne ha girata mezza che sia una.
A Cagliari match grigio, ma intanto una traversa ha impedito a Vasquez di segnare. Sia chiaro, non è il caso di trovare alibi, però la cronaca dice questo. Dopo la Salernitana serve un’altra prestazione di carattere per domare un Verona in crisi e per questo pericoloso. I rossoblù di Gilardino sono a 3 punti dalla zona retrocessione e a 4 punti dal centro classifica, ma pare che sia già con un piede nella fossa. Occorre uno stabilizzatore di umore. Disdicevole sensazione di pessimismo dell’ambiente quanto il gol fallito da Pusca al Cagliari.
Non si può fare niente, se non reagire. Serve scendere in campo con la rabbia giusta e trascinare il pubblico. In panchina Gila non ha ciò che gli servirebbe, inutile persino piangere sul latte versato, ma può sperare su quello che lo circonda, ovvero il pubblico. Intanto dal punto di vista tecnico c’è da recuperare Bani per puntellare la difesa che a Cagliari ha un po’ sbandato sulla fascia sinistra.
Non prendere gol sarebbe già importante. Poi Gilardino dovrà decidere se provare ad affiancare Gudmundsson a Puscas, mai partito dal primo minuto, oppure insistere sull’ibrido rappresentato da Malinovskyi da cui ci si aspetta di più. Ma alla fine della fiera toccherà alla gente creare il clima per spingere gli orfani di Retegui per ora trascinati dallo splendido Gud mai croce, ma solo delizia. Tifo e l’islandese, i gol arriveranno.