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Sport

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di Giovanni Porcella
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GENOVA - Mister Blessin ha riacceso il motore del Genoa che con Shevcenko si era spento del tutto. Ma per la salvezza servono numeri doppi rispetto al cammino fin qui fatto dai rossoblu. Insomma meglio non farla facile e conviene fare capire ai tifosi che serve davvero un miracolo sportivo. Le parole di Sturaro e di Badelj hanno riscaldato i cuori rossoblu, dando nuove motivazioni a tutti. La squadra ci crede e vuole giocarsi tutte le carte a disposizione, non solo perché stanno arrivando i rinforzi da Piccoli ad Amiri, senza dimenticare Hefti, Ostigard e Yeboah che sono già da tempo qui. Rivoluzione obbligata visto che la miglior squadra degli ultimi anni, come solennemente sentenziato da Preziosi dopo aver tirato il pacco a tutti e giubilato Ballardini, si è invece rilevata un'armata Brancaleone al limite del grottesco.

C'è ancora tempo per restare in A? I numeri dicono di sì, ma il margine di errore è ridotto al minimo. Con 15 partite a disposizione servono realisticamente almeno 21 punti. In pratica occorre vincere 6 gare. Cinque delle quali al Ferraris dove la squadra non ha mai fatto i tre punti. Un disastro praticamente senza precedenti. Dal 24 aprile scorso mai un successo in casa. Diventano decisive le seguenti partite davanti alla Nord: Salernitana, Cagliari, Empoli e Bologna. Un poker che porterebbe 12 punti. Sempre a Marassi arriverà il Toro e ci sarà pure il derby con la Samp che sulla carta è in trasferta, ma di fatto non lo è. Quattro punti devono arrivare da lì e sono 16. In casa sembrano inavvicinabili le sfide con le big: Inter, Juventus, Lazio e altrettanto vale per le trasferte con Roma, Milan, Napoli e Atalanta. Se esce un pareggio va già bene. E così fanno 17 punti. Restano poi i viaggi a Verona e a Venezia. Qui non si scappa: un successo e un pareggio per tenere viva la speranza e contare 21 punticini che sommati ai 13 attuali fanno 34 finali. È chiaro che vincendo con Cagliari e Venezia questi scontri diretti potrebbero regalare qualche vantaggio se si finisse a pari merito. Si deve pensare ad ogni situazione possibile. Ma sarà sufficiente per evitare la B? Difficile, ma basterebbe quota 35 per essere un briciolo più ottimisti. Servirebbe un pari magari con la Lazio o con un'altra squadra di vertice.

Fin qui il Genoa non ha mai stupito con un botto inatteso. Chissà che non arrivi con un gioco diverso senza fronzoli e senza ruminare calcio ma con più grinta e andando a lottare su ogni rimbalzo sulle seconde palle. Pressing, cattiveria agonistica, fisicità e tanto coraggio tipico di chi non ha più niente da perdere. È ciò che si aspetta Blessin che non vuole sentir parlare di resa. Occasioni sono state sprecate, basti pensare all'Udinese o col Verona o a Reggio con il Sassuolo. Per questo oggi è durissima, ma questo Genoa non può permettersi il lusso di avere rimpianti. Dopo un torneo fin qui vergognoso per rispetto di tutti i genoani è l'ora del riscatto perché si può ancora evitare di ricevere l'ultima sigaretta, quella del condannato.

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