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"Dobbiamo capire chi vuole togliersi giacca e cravatta per indossare abiti più consoni ad una squadra che vuole salvarsi" - Così D'Angelo alla vigilia di Spezia - Parma
4 minuti e 13 secondi di lettura
di Luca Vaccaro

LA SPEZIA - Le parole di Luca D'Angelo, tecnico dello Spezia Calcio, alla vigilia di Spezia - Parma, match valido per la quindicesima giornata del campionato di Serie B.

Come sta la squadra:

“Abbiamo recuperato Bandinelli a pieno regime, perdiamo Cassata per squalifica, ma abbiamo tutti gli altri tutti a disposizione, compreso Antonucci che tornerà oggi ad allenarsi con la squadra. La partita con la primavera è servita per provare determinate soluzioni che vorremo mettere in atto domani. I ragazzi hanno grande dedizione e voglia di fare, ma il tutto ovviamente andrà messo in pratica durante la partita con il Parma”.

Cosa manca a questo Spezia:

“Le motivazioni i giocatori le hanno, non è quello che sicuramente manca, qualcuno si porta dietro risultati della passata stagione e di inizio campionato, perciò noi dello staff e dirigenza dovremmo capire i giocatori che possano togliersi di dosso queste scorie per rendere al meglio. Singolarmente giocatori tutti molto bravi, aspetto psicologico determinante. Dobbiamo capire quelli che sono i ragazzi che avranno voglia di togliersi giacca e cravatta, per indossare indumenti più consoni a quello che vogliamo fare da qui alla fine del torneo”.

Sulla fascia sinistra, ancora priva di Reca:

“Le scelte in fascia sinistra, visto l’infortunio di Reca, sono Elia e Moutinho che hanno caratteristiche diverse e interpretano quel ruolo in maniera offensiva. Per quanto riguarda domani affrontiamo squadra forte, con tanti giocatori. Riescono anche a far giocare un pò tutti con buoni risultati. Noi in casa nostra dobbiamo aiutare e farci aiutare dai tifosi, importante che i due elementi spingano nella stessa direzione come avvenuto a Genova. Sono convinto che ciò accadrà anche domani. Mi aspetto partita di spirito agonistico dei miei, elemento fondamentale, così come la voglia di prevalere sugli avversari”.

Tenuta fisica e reparto offensivo, come risolvere queste due problematiche:

“Intanto dobbiamo portare a regime maggior parte dei giocatori, elemento che, con i 5 cambi, diventa fondamentale per mantenere buon livello di gioco. Sul reparto offensivo, che faccia gol attaccante, difensore o centrocampista cambia poco, cerchiamo di portare più gente possibile. Più precisi e meno leziosi nella rifinitura più che nella realizzazione”.

Il Parma, squadra che unisce qualità e individualità:

“Parma fa della velocità e ripartenza arma migliore, dovremmo essere bravi a non concedere contropiedi, difendere bene e poi quando ci saranno occasioni giocare la nostra partita. Abbiamo giocatori con buonissime qualità per mettere in difficolta qualunque avversario, Parma compreso.”

Soluzioni diverse rispetto alla trasferta del Ferraris: 

“A Genova è stato così, domani stiamo lavorando su cose che possono essere un pò diverse. Il discorso del doppio trequartista limitato alla Samp, avvolte capiterà di giocare con due punte ma l’atteggiamento farà differenza, squadra non deve essere attendista, non mi piace che aspetti, non fa parte della mia cultura, le caratteristiche sono quelle di una squadra offensiva, cercheremo di fare questo tipo di partita”.

Su Zurkowski:

“Zurkowski si è allenato tutta la settimana, fuori per un po’, giocatore che conosco da avversario, mi piace come caratteristiche perché è centrocampista aggressivo, di forza e inserimento”.

Su Krollis:

“Krollis ha senso del gol, lo si vede negli allenamenti, lo tengo in considerazione come tutti coloro che dimostrano voglia e intensità. Avrà sicuramente le sue possibilità dall’inizio o a partita in corso”.

Da 1 a 10, quanto D'Angelo è entrato nella testa della squadra:

“Se dicessi 10 sarei folle, 1 pessimista. Con la squadra ci stiamo conoscendo, confido che domani faccia meglio della gara con la Samp, giocata bene per 60, 65 minuti. Dopo quei minuti la partita è divenuta meno tattica, non si è sofferta tanto spinta della Sampdoria, però abbiamo preso gol e non siamo riusciti a ribellarci al risultato. Finché la partita è stata tattica ce la siamo giocata bene, negli ultimi 20 - 25 minuti è mancata un po’ di personalità perchè nel complesso la Samp non ci è stata superiore e si poteva fare risultato”.

Chi non vuole restare è pregato di accomodarsi alla porta:

“Siamo anche pagati per affrontare difficoltà, giocatore che vuole far parte di questa squadra deve esse in grado di superarle. Quello che chiedo alla squadra è di giocare con grande ardore, il tifoso non aspetta altro che poter applaudire un giocatore, soprattutto se vede che in campo da tutto quello che ha, sia mentalmente che fisicamente. Sono convinto che il supporto non mancherà. Mancano 5 partite alla sosta e c’è tutto un girone di ritorno per fare meglio, la negatività posso comprenderla, ma è inevitabilmente oppressa da mancanza di risultati. Allo tesso tempo una partita per volta dobbiamo cercare di fare sempre risultato contro qualsiasi avversario perché ne abbiamo le capacità. Se qualcuno non riesce a gestire queste pressioni psicofisiche lo accompagneremo alla porta”.

Fioretto, bastone e carota, qual è la soluzione migliore per motivare questi ragazzi:

“Devo dire che negli allenamenti i giocatori non si risparmiano, ma tutto deve essere traslato alla partita, perché poi quello è il fulcro del nostro impegno. Fioretto serve ma per dare stoccata finale, precedentemente bisogna farsi spazio usando atteggiamenti diversi. Talento poi viene fuori se riusciamo a portare il pallone negli ultimi metri in maniera più pulita, dato che tutti i giocatori che abbiamo, se messi nelle opportune condizioni, hanno qualità per segnare”.

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