GENOVA - La parola d'ordine in casa Sampdoria è reagire. E dimostrare che la brutta sconfitta di Brescia è stato solo un passaggio a vuoto dovuto a un eccesso di presunzione (termine utilizzato in questi giorni sia da Pirlo sia da Manfredi) dopo le precedenti vittorie.
Probabilmente mai come questa volta lo stesso Pirlo ha alzato i toni nel rapporto con la squadra: dopo aver sempre difeso i suoi giocatori anche nei momenti più difficili soprattutto nella fase iniziale della stagione, il tecnico bresciano in questi giorni si sta facendo parecchio sentire dalla squadra e chiede un'immediata inversione di atteggiamento e prestazione, ancora prima dei risultati.
La gara col Lecco di sabato a Marassi (ore 14) è uno spareggio per evitare la serie C. È bastata una sconfitta per riportare un po' tutti coi piedi per terra nell'ambiente blucerchiato. Il paradiso (ovvero la zona play off) può attendere, perché la Sampdoria deve ancora togliersi dai guai.
Il grande tema oggi è quello di trovare correzioni nello schieramento offensivo orfano almeno per due mesi di Borini, leader forse ancor di più nello spogliatoio di quanto non sia in campo. Il ritorno di Pedrola in gruppo è senz'altro una buona notizia: lo spagnolo col Lecco partirà almeno dalla panchina. Altro guaio l'assenza di Vieira oltre alla squalifica di Depaoli.
È il momento per Pirlo forse di inventarsi qualcosa di nuovo oppure di sperare che qualche giocatore che sin qui si è visto poco - da Ricci ad Askildsen sino a Delle Monache - inizi a dare un contributo diverso.
Al di là delle scelte sui singoli però questa Sampdoria deve tornare sulla terra, deve ritornare a dare tutto partita per partita. Perché non bastano tre vittorie di fila - lo si è visto a Brescia - per allontanare tutti i limiti di una squadra nata in una notte buia e tempestosa e che ora vuole finalmente tornare a rivedere la luce.