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di Marco Bisacchi

GENOVA - Il pareggio di Palermo per la Sampdoria è stato un punto guadagnato o un'occasione persa? La verità probabilmente sta nel mezzo. In senso assoluto fermare in trasferta la squadra che - almeno a inizio stagione - era considerata come la grande favorita per la vittoria del campionato è un dato positivo. Però bisogna anche sottolineare come il Palermo di oggi (e anche quello visto contro i blucerchiati al Barbera) sia senz'altro una squadra in difficoltà, con tanti limiti al netto del cambio in panchina da Corini a Mignani.

Viceversa la Samp arrivava da quattro vittorie di fila, ha portato a casa un 2-2 alla fine arrivato in rimonta grazie al bel gol di Darboe ma è parsa al di sotto delle ultime prestazioni: una gara non certo senza volontà ma con minore ritmo (forse è stato accusato il primo vero caldo di stagione) e anche prestazioni non brillanti da parte di parecchi singoli, da Kasami a Verre fino a Ghilardi e Stojanovic. Evitabilissimi i due gol subiti oltre tutto dopo un episodio - il gol rocambolesco di Leoni - di cui la Sampdoria non ha saputo approfittare, facendo rientrare in partita un Palermo che avrebbe potuto andare maggiormente in difficoltà.

Stavolta poi - va detto - i cambi di Pirlo non hanno cambiato in meglio ma probabilmente hanno peggiorato la Samp. Una volta uscito De Luca - sempre generoso anche se stavolta non è arrivato il gol - Borini ha fatto fatica nei panni di prima punta e la Sampdoria ha concesso via via sempre più campo ai rosanero che nell'ultima mezz'ora avrebbero potuto vincere colpendo anche un incrocio dei pali con Di Mariano. Male anche Giordano che si è rivisto al posto di Barreca (che comunque era ammonito), unica vera nota lieta il ritorno di Pedrola (era assente da ottobre) che non è ancora in condizione per fare la differenza e che probabilmente avrebbe bisogno di un altro modulo - quello col tridente offensivo - per rendere al meglio.

Nessuna croce addosso a Pirlo che ha sempre avuto il merito di tenere la squadra unita anche nei momenti più difficili della stagione, ma questo pari a Palermo - gara che alla vigilia era considerata come un grande esame di maturità per i blucerchiati - lascia qualche rimpianto pur con la soddisfazione per un altro risultato positivo peraltro non scontato. Certo, ora la Sampdoria sembra allontanarsi dalla corsa per il sesto posto, visti i 6 punti di distacco dal Palermo e gli 8 di ritardo dal Catanzaro a 6 giornate dalla fine, pur con lo scontro diretto da giocare contro i calabresi (ancora in trasferta) il prossimo 10 maggio. Prosegue comunque la striscia di risultati positivi e - in vista della gara di sabato col Sudtirol a Marassi (ore 14) - è il dato più confortante.

Altro fattore importante - ma questa non è una novità - quello legato ai tifosi doriani presenti in gran numero (circa 1000 presenze) anche nella trasferta siciliana. Un aspetto che ha sottolineato anche il presidente della Samp Matteo Manfredi, ieri presente al fianco della squadra alla Favorita: "Era importante entrare con l'atteggiamento giusto. Buona prova dei ragazzi in rimonta. Un pareggio fondamentale per proseguire la nostra corsa, ora testa alla prossima partita. L'obiettivo è lo stesso dalla prima giornata, dobbiamo pensare a lavorare. Siamo sempre in dodici, anche nelle isole. Sicuramente è encomiabile la partecipazione dei tifosi, li ringrazio personalmente. So quanto è faticoso seguirci in trasferta. La passione che dimostrano è fondamentale. Ora abbiamo bisogno di punti. Il primo uomo sono loro. Col Sudtirol tutti allo stadio". 

Significativa - va rimarcato - anche la presenza a Palermo di Matteo Manfredi: il neo presidente blucerchiato è sempre più vicino - dopo la ripartenza societaria - anche alla squadra, ai calciatori e all'allenatore Pirlo. Un segnale importante per dare maggiori certezze anche all'intero ambiente Samp.

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