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Sport

1 minuto e 57 secondi di lettura
di Giovanni Porcella

GENOVA - Il presidente del Genoa Alberto Zangrillo già a fine partita col Cagliari aveva parlato del suo rapporto con Alberto Gilardino aggiungendo poi che “perderlo sarebbe per lui negativo”. Ma il massimo dirigente del tecnico rossoblu ne ha parlato anche a Radio Sportiva aprendo di fatto le trattative per la sua conferma: “È in atto un discorso fluido e molto propositivo tra Alberto, il suo procuratore e il ds Ottolini, tutto alla luce del sole. C'è chi vuole arrivare prima allo scoop mettendo in difficoltà una parta o l'altra, ma io ribadisco che mi fido di Gilardino e vorrei continuare con lui, dopodiché però non sono il presidente padrone e lascio liberi i tecnici di agire. Tra noi c'è un rapporto di grande stima, credo molto in lui e l'ho sempre appoggiato e tutelato. Avevamo parlato durante la settimana, ci eravamo confidati che quella con il Cagliari era una partita importante per consolidare e dare un senso al lavoro svolto durante la stagione".

Zangrillo poi ha spaziato sul mercato: “Tutte le squadre, anche quelle di primo livello, hanno la necessità di operare delle plusvalenze. I diritti televisivi sono distribuiti in modo da non garantire una virtuosità economica da parte delle medio-piccole, quindi occorre uno scouting di qualità e operare nel settore giovanile, per raggiungere risultati sempre maggiori senza mai fare il passo più lungo della gamba", ha detto Zangrillo. Poi su Gudmundsson ha detto questo: “È un ragazzo giovane, serio e, è inutile negarlo, vuole coltivare delle ambizioni che noi in questo momento non siamo in grado di garantire. Ha un mercato nazionale e internazionale - ha ammesso Zangrillo - è corretto che entrambe le parti facciano delle valutazioni, quello che importa è il risultato finale. L'Inter? Non mi occupo di queste cose, lasciamo che il calciatore sogni e lasciamo a noi aperta la possibilità di operare correttamente sul mercato. Abbiamo imparato a voler bene ai nostri ragazzi - ha detto - si possono fare delle buone operazioni e pensare che tra qualche anno Albert possa dire 'se non era per il Genoa non ero qua'".
Infine su Retegui: "Il solo fatto che sia un oriundo argentino che si è imposto all'attenzione dei tecnici della Nazionale la dovrebbe dire lunga sulle sue qualità. Viene da due stagioni difficili - ha concluso - ma è un centravanti completo ed è bello che la Nazionale possa contare su giovani come lui”.