Terzo giorno di lavoro a Coverciano per la nazionale azzurra di calcio. Nel gruppo c'è Mateo Retegui che è pronto a giocarsi nelle sue carte ai prossimi Europei che inizieranno tra poco. Con le sue 9 reti e 3 assist tra Serie A e Coppa Italia si è guadagnato un un posto tra i pre-convocati di Luciano Spalletti. Il cammino di avvicinamento prevede due amichevoli con Turchia (4 giugno a Bologna) e Bosnia ed Erzegovina (9 giugno a Empoli), oltre ad una gara di allenamento con la Nazionale Under 20 mercoledì 5 giugno per dare 90 minuti anche ai calciatori che non saranno impiegati con la Turchia.
Retegui parlando a un sito spagnolo ha raccontato di come aveva saputo dell'interesse del ct azzurro Mancini. "Stavo tornando dall'allenamento e mio padre mi ha raccontato che gli avevano detto che c'era questa possibilità. Non me lo aspettavo, essere convocato in Nazionale è la cosa più bella che possa capitare a un calciatore. Gli ho detto subito di sì, che avrei accettato senza dubbi. Il ct non ha dovuto convincermi, è stato tutto molto veloce. Quando ci siamo incontrati mi ha chiesto: “Sai perché ti abbiamo chiamato?” Gli ho detto "per giocare", e lui ha risposto: "Per segnare!" (ride). L'Argentina? Non ho avuto l'opportunità di parlare con nessuno della in nessun momento. Quando ho saputo dell'interesse di Roberto (Mancini, ndr) ho parlato con la mia famiglia e non ho esitato un secondo: indossare una maglia così bella e con così tanta storia è un onore".
E poi sul Genoa. "Sono molto felice di questo primo grande passo della mia carriera. Non è facile trasferirsi dall'Argentina al calcio europeo, ma era un sogno che volevo realizzare e l'ho realizzato. Genova mi ha aperto le porte con amore. Sono felice. Ho iniziato bene, due infortuni mi hanno fermato, ma poi sono tornato a sentirmi a mio agio. Pretendo molto da me stesso, sempre di più, ma sono soddisfatto. Imparare bene l'italiano e adattarmi al paese per me è stato molto facile. Le persone sono molto simili a quelle in Argentina. E Genova è una città bellissima".