Vai all'articolo sul sito completo

Sport

Con il Milan i blucerchiati hanno pagato l'assenza di soluzioni offensive
1 minuto e 41 secondi di lettura
di Maurizio Michieli

Dopo quella di Spezia, un’altra sconfitta esterna per la Sampdoria di Giampaolo, completamente spuntata a San Siro, dove al Milan è bastata la rete iniziale di Leao per assicurarsi i tre punti. C’è voluto un grande Falcone, preferito tra i pali ad Audero, per evitare un passivo ancora peggiore alla Samp, che quasi mai ha dato l’impressione di poter dare fastidio agli avversari per le assenze di tanti, troppi attaccanti: i lungodegenti Gabbiadini e Damsgaard, il neo acquisto Giovinco, già fermo per un fastidio al polpaccio, l’acerbo Supriaga, il convalescente Quagliarella, entrato solo nel finale a dare un aiuto a Caputo, incapace di sobbarcarsi l’intero peso del reparto offensivo.

Sulla Samp così è calato il buio, nonostante la gagliarda prestazione di Colley in retroguardia, la buona volontà di Sensi a tutto campo ed il feroce dinamismo di Rincon nei contrasti. Per il resto c'è poco da salvare, se non il risultato che non ha "sputtanato la partita" (parole di Giampaolo) e preservato l'onore. Forse chiedere di più alla squadra in queste condizioni e contro un avversario così forte era troppo, semmai ci si poteva attendere qualche giocata in più là davanti per determinare l'episodio che, pur senza grandi meriti, poteva portare al pareggio: un calcio di punizione, un corner, una palla "sporca" in area. Pioli era preoccupato, dopo che il Milan aveva sprecato tante occasioni per il raddoppio, di subire la beffa finale ma la Samp non è stata capace di provarci.

Pazienza, ora bisogna guardare alla sfida di sabato alle 15 a Marassi contro l'Empoli con ottimismo. E' quella la gara da vincere e non sbagliare per i blucerchiati, altrimenti ricomincia il calvario e salgono i rischi. Resta da chiarire l'equivoco Candreva, che da mezzala non appare del tutto a proprio agio. Forse con un 4-2-3-1 si potrebbe da un lato sopperire all'assenza di punte e all'altro alla necessità di riposizionare il miglior calciatore della Sampdoria sulla fascia. Dovrà studiarci Giampaolo, che è bravo e anche duttile, come ha confermato a Milano schierando una difesa a tre.