GENOVA - Esattamente sessantacinque anni dopo lo storico scudetto del 2 agosto 1959 la Pro Recco chiude ufficialmente i battenti. Niente più sfide per lo scudetto, niente battaglie nelle piscine di mezzo mondo. L'assemblea ha accolto le dimissioni dei consiglieri di amministrazione e nominato amministratore unico l’avvocato Luca Gratteri. Durante la riunione è stato anche cambiato statuto integrando l’attività sportiva con l’individuazione, il finanziamento e la realizzazione di iniziative d’interesse sociale sul territorio di Recco e delle zone limitrofe, restando all’interno del perimetro della Orlean Invest di Gabriele Volpi, che conferma il disimpegno dall’attività agonistica. Insomma, per motivi ancora misteriosi, Volpi ha abbandonato la barca ma di fatto si è tenuto il titolo e quindi tutti i trofei: 36 scudetti, 17 Coppa Italia, 11 Champions League e 9 Supercoppe europee del settore maschile, oltre a una Lega Adriatica, più scudetto, Champions e Supercoppa europea femminile.
Nasce però la newco Recco Waterpolo, grazie a Maurizio Felugo, presidente dimissionario della Pro Recco che, dopo aver ammortizzato la botta, si è subito attivato per provare a rifondare tutto e almeno provare a iscrivere la squadra al campionato. Felugo è alla ricerca di imprenditori che possano aiutarlo in questa fase così delicata sperando, cosa non secondaria, di rientrare in possesso del nome Pro Recco e quindi dei titoli. "Non posso dire niente in questo momento, mi spiace" le uniche parole di Felugo raggiunto nel pomeriggio di ieri. Un altro Volpi sarà impossibile da trovare ma uno o più imprenditori disposti a salvare questo patrimonio sportivo possono uscire fuori anche se per ora c'è stata solo la disponibilità di Antonio Gozzi a fare da "tessitore"
La squadra più titolata del mondo, è sostanzialmente in liquidazione. i giocatori non sono più vincolati e possono decidere di accordarsi per giocare con altre squadre. Il primo ad andarsene è stato Kostas Kakaris, centroboa greco che è tornato da dove proveniva, lo Jug di Dubrovnik.
Ma cosa è successo e perché si arrivati a questo punto? L'imprenditore della logistica Volpi, nato proprio a Recco 81 anni fa, ha detto che la decisione di lasciare la Pro Recco è «profondamente dolorosa», ma per ora non l'ha spiegata bene limitandosi a dire che fa parte «di una progressiva diversificazione delle iniziative del gruppo Orlean», del quale è a capo.
"Abbiamo vinto tanto, abbiamo vinto tutto e purtroppo si sa come la gente sia disposta a perdonare qualsiasi cosa, ma non il successo - si leggeva in una sua nota - Ho sperimentato sulla mia pelle l'effetto di due fra i sentimenti più universali e insopprimibili che esistano: l'invidia e la gelosia. È arrivato il momento che il destino della Pro Recco prescinda da me, sia autonomo dalla mia persona. Credo, infatti, sia giusto che nella vita le squadre, come le persone e le aziende, imparino a camminare da sole". Non si capisce bene a cosa si riferisca Volpi quando parla di invidia e gelosia da mettere in conto anche nello sport quando si vince e si diventa antipatici. Lecito un disimpegno, per carità, ma probabilmente si sarebbe potuto almeno preparare il terreno per un passaggio di proprietà. Così invece fa malissimo.