La Sampdoria, con Leonardo Semplici all'esordio come terzo allenatore della stagione dopo gli esoneri di Pirlo e Sottil, riparte dallo 0-0 con lo Spezia a Marassi. Finale in sofferenza con parate decisive di Ghidotti ma alla fine un punto positivo per i doriani.
"Faccio i complimenti allo Spezia, una squadra di grande valore e ben allenata. Arriva da un percorso importante di due anni, da parte nostra c'era la voglia di giocare da squadra. Sotto l'aspetto della mentalità la squadra mi è piaciuta. Molte cose vanno migliorate, certo. In fase difensiva eravamo in grande difficoltà. Anche sulle palle inattive siamo stati bravi, li abbiamo limitati. Abbiamo avuto le nostre opportunità, poi abbiamo sofferto nel finale la loro prestanza fisica. Si vedeva che volevamo portare a casa il risultato, la gradinata e i tifosi lo hanno capito coi loro applausi" dice Semplici.
Le novità in formazione
Meulensteen in difesa, le parate di Ghidotti. "Ho trovato un gruppo di grande disponibilità. Volevo far giocare giocatori con la mente libera, che non avessero sofferto le difficoltà che ha avuto la Sampdoria. Ho cercato di lanciare giocatori validi, la rosa è importante. In difesa siamo in difficoltà. Meulensteen non è un esperimento, gli ho chiesto dopo due allenamenti se mi dava disponibilità a giocare in difesa. Ghidotti ha fatto una grandissima partita. Elogio tutti, da Tutino e Coda".
Il ritorno di Ricci tra i titolari. "Credo che Ricci possa dare tanto. Un buon regista, un geometra. Non so da quanto non giocasse. Poi è calato, è normale. Una bella cosa è stata quella della disponibilità che mi hanno dimostrato i giocatori, soprattutto dietro con Venuti e Melle in ruoli diversi".
Il lavoro sulla testa dei giocatori. "Il tempo che ho perso a parlare coi miei giocatori è stato tanto. E' lì la chiave per trovare il modo di giocare davanti a un pubblico del genere. Ho detto a ognuno di loro di concentrarsi sulla loro prestazione, uno più uno più uno. Anche per gli altri diventa difficile batterci. C'è da migliorare".
Il ritorno in panchina di Semplici dopo la retrocessione nel 2023 con lo Spezia. "I primi due-tre mesi ho fatto fatica anche a uscire di casa. Ho sofferto una cosa che non è andata come tutti noi volevamo. Oltre alla perdita anche di credibilità perché dove ero andato avevo fatto bene, oltre ai due anni di contratto. Era successo qualcosa che non ci aveva portato a non centrare l'obiettivo. Ne ho fatto tesoro. Spesso dalle delusioni, senza dare colpe agli altri ma facendo un'esame di coscienza sulle proprie responsabilità, credo che si possa ripartire per migliorarmi per fare bene" le parole di Semplici.
Pedrola e la Coppa Italia
Come sta Pedrola, che non ha giocato? "Pedrola è un giocatore di grande valore, arriva da un percorso di infortuni. Mercoledì avrà la sua prima opportunità. Un giocatore da mettere nel giusto contesto per mettere quella qualità in campo per essere determinante. E' tanto che non gioca. Il ragazzo sta bene, dobbiamo dare minutaggio".
A Roma in Coppa Itaia si vedranno giocatori che sinora non si sono visti molto? "Uno di questi giocatori sarà Pedrola. La squadra ha raggiunto questo obiettivo, questa opportunità, una vetrina. Credo darà spazio a chi non ha giocato, o a chi è entrato. Andiamo Roma per giocare la nostra partita, convinti, provando a migliorare qualcosa che oggi si sono viste".
Perché il calo nel finale? "Noi abbiamo sbagliato due retropassaggi, secondo me ci siamo un po' impauriti. Bisogna dare anche merito agli avversari. Però siamo stati tosti, si vedeva la voglia di portare a casa il risultato. Se all'inizio eravamo tra le favorite, qualcosa vorrà dire. Chiaro che questo obiettivo è difficile da raggiungere".
Perché è entrato Barreca e non Veroli al posto di Ioannou infortunato? "Veroli lo vedo come terzo centrale, più che da terzino se continuiamo a giocare così. Ioannou ha preso una botta alla schiena".
La prova di Tutino
E' contento della prestazione di Tutino? "Io sono contentissimo della prestazione di Tutino stasera, si è dannato l'anima, ha corso, ha rincorso. Dipende anche dalla squadra. Se giochiamo a 40 metri dalla porta, sia lui sia Coda soffrono. Oggi entrambi hanno fatto una partita di sacrificio, con giocatori fisici nella difesa avversaria. Chiaro che dagli attaccanti ci si aspetti sempre il gol, ma dobbiamo metterli in condizione di realizzare".
Il ritorno in panchina. "Una grande emozione, era un anno e passa che non frequentavo quella panchina. Avevo una poltrona a casa e la maledico. Mi ero rotto di stare lì a guardare le partite. L'opportunità della Sampdoria mi rende orgoglioso".