Non c'è pace per il reparto offensivo della Sampdoria e a reggerne quasi l'intero peso restano i vecchietti terribili Quagliarella e Caputo. Ad inizio stagione avrebbero dovuto essere – soprattutto il capitano – i calciatori da gestire, considerata l'età avanzata, invece sono gli highlander dell'attacco blucerchiato. Ernesto Torregrossa, infatti, sinora è transitato su Genova come una meteora: luminosa in occasione del gol di testa all'Udinese, che valse due punti in più in classifica, poi sparito dai radar a causa di reiterati malanni fisici. Lo stesso purtroppo si può affermare per Manolo Gabbiadini, che tra interventi chirurgici, ricadute e nuovi guai – l'ultimo, ieri, al ginocchio destro – non è quasi mai stato a disposizione di Ranieri prima e D'Aversa ora. Resta il baby Riccardo Ciervo, che è perlopiù un esterno. Per fortuna e per merito è esploso anche come goleador l'irriducibile Antonio Candreva, altro ultratrentenne che fa respirare la polvere ai compagni più giovani. Ma alla lunga non può bastare.
La Sampdoria, oltre che di un centrocampista abile sia a distruggere che a costruire il gioco, avrà probabilmente bisogno di una punta dal mercato di gennaio. Difficile, però, che la società abbia a disposizione le risorse per un doppio investimento. Nel frattempo D'Aversa deve arrangiarsi, augurandosi salute e rendimento per Caputo e Quagliarella, che a Salerno hanno migliorato l'intesa con l'ex Sassuolo leggermente più avanzato ed il capitano abile a girargli intorno. Sabato alle 15 con il Verona toccherà ancora a loro guidare l'attacco della Sampdoria, alla ricerca di tre punto fondamentali per lasciare la zone basse della classifica.