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Sport

Sabato alle 15 ad Udine vietato sbagliare, il baratro è di nuovo vicinissimo
1 minuto e 54 secondi di lettura
di Maurizio Michieli

La peggior Sampdoria della gestione Giampaolo e forse la peggiore dell’intera stagione si è arresa senza lottare ad un’Atalanta che, oltre a Zapata, Muriel, Ilicic, Demiral e Djimsiti, aveva perso all’ultimo momento anche Malinovski. Eppure sul campo di Bergamo si è vista una sola squadra giocare e l’altra assistere quasi impietrita ed inerme allo show perfetto degli avversari.

Anche l’allenatore stavolta non si è rivelato lucidissimo, schierando tre difensori centrali contro un attacco senza punte di riferimento. A complicare la serata, i risentimenti muscolari occorsi a Sensi e Quagliarella ed il cartellino giallo rimediato da Thorsby, che gli costerà la trasferta di Udine. Dove la Samp non può assolutamente fallire, perché ora la zona bollente è ad appena quattro punti, senza considerare che la terzultima, il Venezia, deve in realtà recuperare ancora una partita.

Atalanta in vantaggio dopo appena sei minuti, ma complice l’errore in uscita di Magnani, che poi si è perso pure Pasalic in mezzo all’area e Falcone viene colto alla sprovvista in controtempo. Contro un avversario così forte non è ammissibile concedersi certe leggerezze, sintomo di scarsa applicazione, al di là dei limiti tecnici. Non è stata l'unica, anche i compagni hanno seguito il difensore sulla cattiva strada, sbagliando a destra e a manca.

La Sampdoria ha abbozzato una timida reazione, lamentando anche un possibile rigore di Toloi su Quagliarella ma non era proprio serata neanche per l’arbitro Sozza. Non è la prima volta, peraltro, che la Samp paga pegno sotto questo aspetto e c'era da aspettarselo. Quanto conviene al cosiddetto Palazzo una società con i proprietari agli arresti domiciliari? Fermo restando che i bergamaschi sarebbero andati sul velluto lo stesso, affondando come lame nel burro dell’impalpabile resistenza blucerchiata.

Una disastrata Sampdoria, il cui rendimento in trasferta è da far tremare i polsi. A Udine torneranno Bereszinsky e Candreva ma Sensi e Quagliarella sono in dubbio e oltre ad un’iniezione di qualità sabato ne servirà una di temperamento e carattere. Per salvarsi bisogna lottare e non passeggiare sul rettangolo verde perdendo sistematicamente ogni duello come accaduto inspiegabilmente a Bergamo.

La società ha varato i mini abbonamenti per le ultime cinque partite casalinghe di campionato: è il momento di serrare le fila. Perché senza salvezza anche tutto il resto diventerebbe ancora più complicato di quanto non sia di suo.