GENOVA - Da due mesi si parla di ultima spiaggia, uno stillicidio che ha portato pure sfortuna al Genoa visto che gli "spareggi" con Udinese, Salernitana, Venezia e pure Empoli sono state montagne che hanno partorito il topolino. Ma venerdì sera col Torino è davvero l'ultima chiamata per sperare nella salvezza. Con l'arrivo di Blessin il Genoa ha prima trovato orgoglio e poi pure il gioco. Manca il gol perché sul mercato non è arrivata quella prima punta che serviva ed è un peccato, perché per il resto Spors ha trovato giocatori importanti e interessanti come Ostigard, Frendrup e Hefti, aspettando Amiri.
Eppure quella stretta via per restare in A è ancora percorribile grazie a un tecnico che a tutti ricorda Scoglio quando va sotto alla Nord col pugno alzato. Ci si aggrappa a lui in questa sfida coi granata dell'ex Juric che racchiude tutti i tabù da sfatare per sopravvivere: il Toro ha vinto al Ferraris le ultime 4 partite, il Genoa non vince in casa da quasi un anno. Adesso o mai più è il non detto al "Signorini" per il Grifone americano, peraltro non scalfito dalle notizie sull'indice di liquidità che potrebbe mettere in dubbio la 'iscrizione alla prossima stagione. Se servirà arriveranno altre immissioni di liquidità, come già è avvenuto. I problemi sono solo di classifica ed è per questo che i tifosi sono pronti persino ad accettare la B in una specie di "retrocessione felice" mai vista prima. L'aver tolto il Genoa a Preziosi basta a sopportare senza drammi anche l'eventuale caduta tra i cadetti che pure, va detto, non è cosa che a settembre era presa in considerazione da qualcuno, visto anche le dichiarazioni ambiziose di 777 Partners nelle loro prime uscite pubbliche di Josh Wander e di altri rappresentanti della Holding che ha investito nel club rossoblù.
Il calcio è difficile, non è un'azienda come le altre e bisogna sempre adeguarsi. Il nuovo general manager Spors ha avuto pieni poteri e prosegue anche in questi giorni nel rinnovamento dei quadri societari. È una lenta rivoluzione nel bel mezzo di un bivio. Inutile dire che una vittoria, agognata, col Torino darebbe un senso alla rimonta a suon di pareggi di Sirigu e compagni, altrimenti sarà un anno sacrificato e perduto, ma da riscattare subito con un piano certo, senza se e senza ma. Intanto credici Genoa, tutto in una notte come la tua lunga storia spesso ti ha insegnato: i miracoli con la tua gente vicina si possono fare.